Maserà di Padova (Veneto) 23 febbraio 2017

ARTE E TERRORE. Botero su Abu Ghraib

Padova, Galleria Cavour
23 febbraio 2017, ore 17.30

Arte come denuncia del terrore in Botero e modalità alternative di emancipazione alla violenza. Ne discuteranno le filosofe Emanuela Magno e Silvia Capodivacca

Prende il via la serie di incontri e conferenze organizzati all’interno del progetto d’arte contemporanea “Love and Violence” dalle curatrici Barbara Codogno e Silvia Prelz, per analizzare e approfondire le molte sfaccettature del binomio Amore e Violenza che la mostra presenta. Si comincia giovedì 23 febbraio alle ore 17.30 con una doppia conferenza tenuta dalle filosofe dell’Università di Padova, dipartimento di Filosofia Sociologia Pedagogia e Psicologia Applicata, Emanuela Magno dal titolo “ARTE E TERRORE. Botero su Abu Ghraib” e Silvia Capodivacca “La violenza delle donne. Pratiche di emancipazione alternativa”. Ingresso libero.

In che misura l’arte può impegnarsi oggi nella denuncia della violenza? Un punto di vista privilegiato per tentare di rispondere a questi interrogativi la filosofa Emanuela Magno lo ritrova nel ciclo dedicato da Botero alla vicenda di Abu Ghraib, una pagina poco conosciuta, lontana dalle immagini di donne abbondanti e festose che lo hanno reso famoso nel mondo. Ottanta opere con cui Botero ha deciso di comunicare al mondo tutto il suo disgusto e disprezzo alla vista delle immagini delle torture e dell’orrore nel carcere di Abu Ghraib, piccola cittadina a circa 30 km da Bagdad. Una dimostrazione che l’arte può denunciare l’orrore e muovere il fruitore a una presa di coscienza civile senza rinunciare a se stessa.

Le donne talvolta tacciono tacciono le violenze, mentre in altre occasioni denunciano l’atrocità del fatto. La filosofa Silvia Capodivacca nel suo intervento dal titolo “La violenza delle donne. Pratiche di emancipazione alternativa” analizzerà una terza modalità di reazione: quella della violenza corrisposta dalla vittima nei confronti del suo carnefice. Una violenza che non necessariamente si traduce in abusi sul piano fisico, ma che coincide con l’emancipazione.

Le curatrici sono a disposizione di associazioni, centro aiuto donna, e tutti quei gruppi coinvolti attivamente nel sociale interessati ad approfondire le tematiche della mostra con una visita guidata.

Per informazioni: 347-6936594 oppure info.loveandviolence@gmail.com .