Arzano- La camorra imponeva generi alimentari a supermercati e negozi della zona a prezzi maggiorati per aumentare i margini d’incasso sul pizzo: tratto in arresto per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, Gennaro Russo classe 77, ex sorvegliato speciale ritenuto vicino al clan Amato-Pagano. Proventi reinvestiti nel traffico di droga. E’ la nuova frontiera che ilcrimine organizzato aveva messo in atto sul territorio arzanese per rimpinguare le casse e, molto probabilmente, per garantire stipendi ad affiliati e giovanissime leve. Un nuovo modo di imporre il pizzo con l’imposizione di generi alimentari quali mozzarella, olio e pasta. Un operazione condotta in tempi record dagli uomini dell’Arma dei carabinieri della Tenenza di Arzano che pochi giorni fa hanno dato il colpo di grazia a quello che rimaneva del gruppo facente capo al defunto boss Ciro Casone ucciso in un agguato. Operazione terminata con il decreto di fermo emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia che ha fatto scattare le manette intorno ai polsi di Elpidio Patricelli e Ivano Iacovelli per tentata estorsione ai danni di un imprenditore della zona che si era rifiutato di lasciare un’area espositiva dove sarebbe dovuto sorgere un manufatto edilizio rilasciato dal Comune di Arzano. Un arresto non facile, quello di Gennaro Russo, dato il clima di omertà che vige in città e che costituisce terreno fertile all’avanzata dei nuovi clan che hanno scalzato la mala afragolese. Un decreto di fermo firmato dal Gip, nella quale Russo viene accusato di illecita concorrenza con minaccia ed estorsione aggravata dal metodo mafioso. Russo, nato a Napoli ma residente ad Arzano in via Colombo, ex sorvegliato speciale, è stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in quanto in tempi diversi e mediante minaccia consistita nella sua prospettata appartenenza ad organizzazione criminale di natura camorristica, compiva atti idonei diretti in modo non equivoco a costringere titolari di esercizi commerciali per la vendita di alimentari a rifornirsi di latticini la cui provenienza sarebbe stata imposta – ad un prezzo maggiorato – dall’organizzazione camorristica. L’Arrestato é stato associato al carcere di Secondigliano. Arzano, come quasi tutti i comuni dell’hinterland a nord di Napoli, starebbe subendo l’assalto dei clan facenti capo all’ex cartello degli scissionisti che hanno spostato le loro attività illecite nell’entroterra pensando di sfuggire ad arresti e controlli. Osservati speciali la zona delle palazzine popolari di via Colombo, il centro storico e via Pecchia. Zone dove sarebbe più’ presente l’azione pregante del presunto cartello criminale che avrebbe egemonizzato la città. Nei prossimi giorni non si escudono ulteriori azione repressive da parte dell’Arma della locale Tenenza.
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