Arzano – Terremoto giudiziario al Comune, notificati i primi avvisi di conclusione delle indagini ad ex amministratori e componenti dell’entourage sindacale. C’è anche l’ex sindaco Fuschino e il suo capo staff. Si allargano dunque le inchieste, al setaccio le attività del municipio. Notificate anche due interdittive Antimafia ad altrettante note aziende del territorio ritenute vicine ad alcuni esponenti del clan Contini e operanti per il Comune di Arzano in alcuni settori nevralgici della macchina comunale. Le accuse ipotizzate da parte della Procura della Repubblica per questa ennesima inchiesta ad opera degli 007 della Benemerita, sarebbero di falso e abuso in concorso in atti pubblici. Una vera e propria bufera che segue di poco l’accesso della commissione Antimafia coordinata dal Prefetto Antonio Contarino coadiuvato dagli uomini dell’Arma della Tenenza di Arzano, dalla Polizia di Stato, dalla DiA e dal Gico che ha redatto un voluminoso dossier dalla quaele sarebbe emerso un elevato tasso di condizionamento e un rodato sistema all’ombra del palazzo con alcuni incaricati dei pubblici servizi, addirittura accusati di reati associativi o con processi per bancarotta e falso in corso. Ad essere colpiti dai primi provvedimenti in queste ore: l’ex Sindaco Giuseppe Antonio Fuschino ( già condannato in primo grado a 5 anni e in corso un ulteriore processo sulle spalle per le assunzioni di lavoratori interinali), e il suo ex capo staff e coordinatore della Lista Fuschino, Raffaele Spasiano. “ Siamo tranquilli e certi di chiarire in tempi brevi tutti gli aspetti di questa vicenda”, ha affermato l’ormai ex sindaco Fuschino. “ Come abbiamo sempre detto e ribadito in questi anni, riponiamo piena fiducia nella magistratura inquirente e sulla nostra completa estraneità agli addebiti contestati”. Avvisi di conclusione estesi in queste ore anche tutti i componenti dello staff che hanno ricoperto l’incarco, tra cui l’ex Assessore all’ambiente Domenico Procino (poi transitato nello staff), Angela Aliberti di Napoli, Vincenzo Del Negro di Mugnano, Concetta Marchetti di Arzano, Giacomo Severino di Napoli, Maria Rosaria Migliaccio di Sant’Antimo, Pasquale Parisi di Arzano e Luigi Capuozzo di Casavatore. Le contestazioni mossa dalla Procura a carico degli ex amministratori e componenti dello staff, sarebbero l’aver fatto parte di un ufficio precedentemente agli incarichi criminis abolito con apposita delibera di giunta ( e quindi inesistente), e l’aver percepito in alcuni casi, con appositi mandati di pagamento del Comune, anche le parcelle mensili nonostante quasi nessuno degli indagati avesse sottoscritto alcun contratto di lavoro. I componenti, tra cui numerosi professionisti, vennero tutti indicati con apposito decreto dell’ex sindaco e senza alcun controllo propedeutico da parte degli uffici comunali preposti a verificare la legittimità degli incarichi. Per gli “avvisati”, tutti da ritenersi innocenti fino ad un eventuale sentenza definitiva, non è escluso, alla luce delle conclusioni delle indagini, si aprano per loro le porte di un eventuale processo penale. L’indagine sarebbe partita a seguito di una dettagliata denuncia presentata e inoltrata a prefetto, procura e carabinieri, da parte di due esponenti delle opposizioni in consiglio molto attivi nel produrre denunce e esposti. Gli stessi consiglieri avevano denunciato le procedure irregolari di assunzione comunicando durante una seduta dell’assemblea consiliare, la loro convocazione in Procura per la ormai nota vicenda degli staffisti. Vicenda che ha visto anche l’interessamento del Ministero della Funzione Pubblica che ha dichiarato illegittimi tali nomine. Esposto nella quale si evidenziava che la Giunta Comunale aveva ravvisato con delibera di giunta l’assetto organizzativo dell’Ente con relativa dotazione organica e che per la delibera di cui trattasi il Collegio dei Revisori dei Conti aveva espresso anche parere negativo. Con numerosi decreti, il Sindaco aveva conferito, intuito personae, l’incarico di componenti della segreteria di Staff del Sindaco a ben otto Istruttori Amministrativi in aggiunta all’unità già presente. A tal fine, si evidenziava che l’Ufficio di Staff del sindaco, pur previsto dal regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi, non era stato costituito in quanto non previsto nella dotazione organica e, ancor più, dall’anno 2010 in poi non ha mai trovato capienza nei successivi esercizi finanziari. Con questa ulteriore indagine, sale a 18 il numero di politici, dirigenti e professionisti colpiti da provvedimenti o indagini. Ed è chiaro che in questo contesto le prossime settimane sono destinate a riservare nuovi colpi di scena che rendono quanto mai incerto il quadro in vista della prossima tornata elettorale su cui pende la scure dello scioglimento per camorra in attesa delle decisioni del Ministro dell’Interno Angelino Alfano.
Giuseppe Bianco