Arzano – Tentata concussione in concorso, avviso di conclusione delle indagini per l’ex sindaco Giuseppe Fuschino e l’ex Presidente del consiglio comunale Francesco Silvestro. Imprenditore coraggio si ribella e denuncia tutto. Ad aggravare il quadro indiziario le deposizioni di un dirigente comunale. L’ indagine partita a metà del 2013, sembra allargarsi sempre piu’. Circa 1000 pagine di intercettazioni, dove emergerebbe una connivenza tra i pubblici poteri e la politica per condizionare scelte relative ad appalti e assunzioni. Una bufera giudiziaria che fa emergere un quadro agghiacciante di come la politica. Uno spaccato inquietante quello che sarebbe venuto alla luce grazie dalle denunce dell’azienda d’igiene urbana e dalle indagini dell’Arma dei carabinieri della tenenza di Arzano coordinate dalla Procura che, alla luce delle pressanti richieste di denaro e posti di lavoro con la minaccia esplicita di sabotarne le attività attraverso una sistematica sobillazione di alcuni operatori ecologici del cantiere di Arzano, tanto da paventare l’allungamento dei tempi di insediamento dopo aver vinto la regolare gara alla SUA, e di creare un clima di tensione nell’amministrazione comunale e a quanto trapela attraverso la convocazione di commissioni nel settore ambiente con alcuni esponenti delle opposizioni, atte a creare pilotate emergenze con l’invio di falsi esposti sulle inefficienze della ditta dei rifiuti: avrebbero puntato secondo i magistrati a determinare condizioni per la revoca dell’appalto e l’attribuzione del servizio ad altre imprese a loro vicine. Così come a più riprese avrebbero intimato all’azienda di igiene urbana l’assunzione di diversi soggetti tra cui un cugino del presidente silvestro ed ex assessore, altri gravitanti nel mondo della criminalità organizzata ed altri ancora elettori. Una vessazione continua che l’azienda ha sempre rigettato al mittente così come appurato dalle indagini e per questo messa sotto un fuoco incrociato che da allora, per aver denunciato tutto allo stato sembra essere andata avanti nonostante l’assenza della politica. Secondo le indagini che inchioderebbero i due esponenti politici, sarebbe la richiesta di denaro pari a 30mila euro da far transitare su una squadra locale attraverso una regolare fattura di sponsorizzazione i soldi. Per i due, oltre ai gravi reati contestati, gli verrebbero mosse anche accuse di falso e truffa, inerenti un fasullo certificato di collaudo della macchina carpendo la buona fede della Polizia municipale all’atto di un incidente stradale costato caro anche al titolare del centro revisioni C.A., e un certificato medico attestante falsamente lo stato di malattia di un operatore ecologico comunale. Insomma, nuovi guai per l’ex sindaco che era già stato condannato in primo grado per un’altra inchiesta a 5 anni. Ora l’azienda danneggiata potrebbe costituirsi parte civile nell’eventuale processo.
M. C.