Arzano (Campania) 01 febbraio 2017

Arzano

Arzano – Elezioni e programmi, l’ex consigliere Ciro De Rosa scuote la politica. I giorni passano. La scadenza per la presentazione delle liste si avvicina. Ma le elezioni a Arzano sembrano non riuscire proprio a scaldare il clima. Del resto non ci sono più le mezze stagioni. E stavolta anche la primavera che 7 anni fa rappresentò la novità più rilevante (capitolata poi nel modo più triste possibile), non ci sarà. Né ci sarà qualcosa che le somigli. Ad oggi, l’unica certezza vera è la candidatura di Ciro De Rosa. Chi avrà intorno (nella propria lista) o contro, ancora non si sa. Uno che le cose non le manda a dire. Uno che parla alla pancia del popolo e come a suo tempo fece con l’amministrazione Fuschino, votò contro diversi provvedimenti che lo stesso ritenne non favorevoli ai cittadini. Posizioni che lo videro anche entrare in forte contrasto con l’allora maggioranza su provvedimenti quali l’aumento della tassa sulla spazzatura, la messa in liquidazione della società in house Artianum e Seco-Cundari solo per citarne alcuni. Un posizione che De Rosa ci tiene a chiarire la sua posizione anche sulle indagini che vedono coinvolto l’ex primo cittadino. Cosa ne pensa delle intercettazioni in cui il sindaco avrebbe additato i consiglieri come “ignoranti buoni solo ad alzare la mano” ? “Sicuramente non mi sento chiamato in causa, perché i fatti dicono il contrario. Anche perché in molte occasioni ho messo in seria difficoltà la maggioranza votando contro gli stessi provvedimenti”. Un fiume in piena Ciro De Rosa. “Sull’ Artianum ho detto che le nostre poltrone non valevano le occupazioni dei dipendenti ancora in attesa del passaggio di cantiere essendo stato uno dei pochi a fare l’opposizione nella maggioranza al sindaco, anche se ciò non toglie il legame personale con Fuschino”. Anche sulla politica locale De Rosa lancia alcune stoccate. Il quadro è desolante. Con la destra divisa, rancorosa e a rischio di non farcela nemmeno a presentarsi, e il centro sinistra con addirittura più nomi per lo stesso partito a candidato sindaco. Si litiga per i nomi e non per il programma. In un paese “normale”, invece, si fa prima il programma e in base a quello i partiti scelgono il nome che meglio può portarlo avanti. Arzano esce da una situazione difficile, e in un momento i partiti non possono più fossilizzarsi ma bisogna portare avanti progetti attuabili per la città nei prossimi 5 anni”. C’è una fetta consistente di popolazione che comincia a interrogarsi su questa situazione. Che è vista come una situazione di emergenza. Ci sono persone che magari avevano sperato in qualcosa di diverso dalle varie forze in campo e ora guardano attonite lo sfacelo della politica e si domandano se non sia il caso di fare qualcosa, anche in extremis.