Fin dalla loro istituzione gli ATO (Ambiti Territoriali Ottimali), ci sono apparsi per quello che si sono poi rivelati, almeno in Sicilia. Un carrozzone con il quale fare clientelismo, incapace di risolvere, anzi hanno aggravato, l’annoso problema della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Le finalità che la legge regionale dell’8 aprile 2010 assegna a queste strutture consistono nel promuovere e realizzare in tutta l’isola la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti realizzando la raccolta differenziata, smaltimento che doveva avvenire in strutture quanto più prossime ai luoghi di raccolta, responsabilizzando in questo i Comuni associati e producendo, oltre al miglioramento del servizio una consistente riduzione dei costi di gestione. Questo è quanto era previsto, in linea teorica, dalla Legge istitutiva.Mai, nei fatti, è stato così. Dalla loro creazione gli ATO non hanno mai saputo, in nessuna provincia siciliana, produrre il salto di qualità nello smaltimento e non hanno prodotto nessun risparmio per i contribuenti.
Noi Missini fummo da subito contrari a questa scelta che la minima capacità di analisi dava per improduttiva e, più ancora, lo siamo adesso dopo aver sperimentato gli effetti che quest’altro carrozzone ha prodotto.
Se dovessimo assegnare responsabilità per un fallimento, quello degli ATO, tanto evidente quanto dannoso per l’erario e per ecologia in generale, dovremmo indicare in una Legge farraginosa, voluta da politici disattenti e incapaci di prevedere gli effetti reali di tale deliberazione, la principale causa. Poi bisogna puntare il dito nei confronti delle Amministrazioni comunali e nella cattiva politica espressa che, anche in questo delicato settore, non hanno mancato di “brillare”. Debiti esorbitanti di difficile quantificazione, moltiplicazione di cariche dirigenziali, assunzione clientelare di personale, Sedi e Uffici, prebende varie hanno determinato una situazione economica, riferita agli ATO, davvero scandalosa. A tutto questo fa da corollario il fatto che l’enorme giro d’affari che la gestione dei rifiuti genera, ha interessato la malavita organizzata con conseguenti infiltrazioni e tentativo di controllo del sistema “spazzatura” in Sicilia. Siamo molto preoccupati per la consistenza e la gravità di questo fenomeno. L’incapacità, fosse solo quella, che gli organi ispettivi dimostrano nel contrastare tale fenomeno è stato da noi più volte denunciato. Diverse indagini sono state avviate e la speranza è che i lati oscuri del problema rifiuti siano portati alla luce, che quanti si sono e si stanno arricchendo con i traffici dei rifiuti siano colpiti e con essi anche coloro che, dentro le Istituzioni, hanno permesso che ciò avvenisse.
Saremo irremovibili su questo punto. Pretendiamo dalle Istituzioni risposte certe in tempi celeri. Dal punto di vista politico diciamo che la prossima legislatura dovrà dare un segnale chiaro in questa direzione.Con il ritorno dei nostri uomini sugli scranni di Palazzo dei Normanni, finalmente si darà luogo a un controllo minuzioso, direi maniacale, per quanto riguarda modalità di attuazione di appalti, incarichi, assegnazioni. Questo in tutti i settori di competenza della Regione siciliana e particolarmente in quelli a grande rischi infiltrazione mafiosa; la gestione dei rifiuti solidi urbani per prima.
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Mario Settineri
Coordinatore regionale MSFT
“ATO” Sicilia: Il grande fallimento
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