AUGURI DI BUONE FESTE ALL’ASSESSORE ALLA MONNEZZA DEL COMUNE DI ANZIO,PLACIDI PATRIZIO ! NATALE LO HA PASSATO IN CARCERE A LATINA…IL 28 DICEMBRE 2017, IL TRIBUNALE DEL RIESAME DOVRA’ DECIDERE SE DEVE RESTARE IN CARCERE…MI AUGURO CHE DECIDA PER IL PROSEGUIO DEL CARCERE…NON E’ DA TUTTI,SPECIALMENTE SE POLITICI COROTTI,FARE UNA BELLISSIMA ESPERIENZA DEL CAPODANNO CARCERARIO. ORA STA IN CARCERE A LATINA E MI AUGURO CHE CI RESTI A LUNGO !
http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/17_dicembre_11/appalti-tangenti-17-arresti-latina-cisterna-ed-anzio-69aa589a-de5e-11e7-a11b-fc7be1fd0c5f.shtml
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MINACCIA DI MORTE DAL VICESINDACO DEL COMUNE ANZIO
https://www.youreporter.it/gallerie/MINACCIA_DI_MORTE_DAL_VICESINDACO_DEL_COMUNE_ANZIO/pag-1
SONO STATO MINACCIATO DI MORTE IN UN LOCALE PUBBLICO PIENO DI GENTE, DAL VICESINDACO ED ASSESSORE ALL’AMBIENTE DEL COMUNE DI ANZIO, PLACIDI PATRIZIO.
Sono un ambientalista perchè amo da sempre, gli animali, le piante e la natura in generale. Il mio motto è “PIU’ CONOSCO GLI UOMINI E PIU’ AMO GLI ANIMALI”. Attivamente ho iniziato a battermi per la difesa dell’ambiente e la natura nel 1995,da quando un vigile urbano di Anzio di nome Oronzo De Masi, chiamato anche “RAMBO”, mi consegnò la tessera di Ispettore all’ambiente del GRUPPO COMUNALE “ANGELITA” DI ANZIO – VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE, di cui in seguito scoprii che null’altro era e lo è tutt’oggi, che una mini associazione con ” l’IMPRIMATUR ” del Comune di Anzio, creata ad hoc, per far girare denaro pubblico per scopi prettamente personali utilizzato da chi gestisce l’organizzazione (comunque, di questa pseudo associazione ne parlerò in un prossimo articolo, specificando anche tutte le vicende processuali legate a questa sporca storia, in cui tra i protagonisti ricorre di nuovo il comandante attuale dei vigili urbani “Generale”, Samuele Carannante, all’epoca dirigente dell’ufficio dei Vigili Urbani,all’interno del Tribunale di Velletri). Dal 1995 , come detto inizia a battermi per la tutela ambientale del nostro territorio anziate, la lotta andò avanti per un anno intero per la salvaguardia dell’area verde della “GALLINARA” (zona valida per conformazione e storicità naturale, ad una protezione della flora e della fauna e per la tutela archeologica, visto che è insita sul proprio territorio una villa romana di epoca imperiale, tutt’ora interrata, oltre a numerosi altri siti indicanti presenze archeologiche). Nel Gennaio 1997, inizia la lotta per difendere il territorio dalla devastazione. Iniziò con grande impegno di mezzi meccanici edili da una parte e da una mobilitazione ambientalista, di cittadini semplici, cacciatori e mass-media da parte di chi voleva salvare l’area dalla cementificazione selvaggia sul territorio della “GALLINARA”. Era previsto una cementificazione programmata di 440.000 mq. Il sig. Placidi Patrizio, all’epoca candidato a Sindaco per il Comune di Anzio, nel suo volantino (pieghevole) elettorale, tra le promesse riportava per iscritto anche un porto turistico…sicuramente previsto nell’area della Gallinara ( visto che sono riuscito a reperire anche due disegni stilizzati della zona con il futuro porticiolo rientrante nella terraferma,realizzati da un ingegnere). Il piano costruttivo della Gallinara di allora fallì…ma non persero nulla i maggiori fautori di quel possibile disatro ambientale, visto che poi sono riusciti a “donare ai cittadini di Anzio”, il contestatissimo “NUOVO PIANO REGOLATORE”, che con la sua approvazione si è riuscito ad applicare il piano costruttivo della Gallinara, realizzando la cementificazione massiccia su tutto il territorio anziate. Nella lotta contro la cementificazione della Gallinara, fui tra i più strenui a battermi affinchè ciò non si realizzasse. Comunque la lotta per la difesa dell’area della Gallinara, a me e famiglia è costata cara. Il costruttore era molto arrabbiato per il mancato affare, ed è allora che alle costole, mi hanno messo una banda di spacciatori e vandali locali legati alla ‘Ndrangheta che dal 1997 in poi per molti anni, hanno infierito nei nostri confronti. Avevo creato un piccolo centro sociale al quartiere “Zodiaco” di Lavinio, in un locale di proprietà del comune di Anzio, con l’insegna del Gruppo di protezione civile comunale “ANGELITA” di Anzio (con tanto di inaugurazione da parte dell’allora sindaco Bertollini). Serviva per intrattenere i bambini il pomeriggio. Si esercitavano con computer e macchine da scivere regalataci da enti statalie privati. Nessuno pagava nulla. Con questi ragazzi avevo realizzato un giornalino mensile di cultura ed attualità, chiamato “TAZEBAO’ GIOVANI”. Veniva distribuito tra Anzio e Nettuno ai vari sponsor che ci donavano una piccola quota mensile utile per stampare le copie del giornalino e per la spesa del carburante per la consegna delle stesse,anche se negli ultimi anni prima della chiusura, ce li stampava gratis il proprietario del negozio “Buffetti” di Anzio. Come dicevo, iniziarono le ritorsioni nei nostri confronti, senza risparmiare ne i miei figli e ne i bambini che frequentavano il giornalino. I primi che dettero l’inizio a questi atti criminali,furono alcuni componenti dei carabinieri di Lavinio (ora rimossi sotto silenzio ufficiale e trasferiti fuori dal nostro territorio, per alcuni gravi per reati commessi). Questi carabinieri fecero irruzione nei locali del giornalino, dicendo di avere ricevuto una telefonata anonima e mi portarono in caserma per il verbale per furto di corrente elettrica comunale. Questo scherzetto mi costò tre anni e mezzo di processo, finchè non fù convocato l’ex sindaco Bertollini che ammise che l’uso della corrente era stato autorizzato dalla sua persona o da addetti del comune stesso e quindi venni prosciolto completamente da ogni accusa. Anomalia di quel processo : nessuno ha mai voluto ascoltare in aula i carabinieri autori di ques’atto criminale ( che poi sono gli stessi che arrestarono i falsi terroristi egiziani di Anzio), per quanto il sottoscritto si battesse perchè ciò avvenisse ed ancor peggio,neanche il sottoscritto fù mai ascoltato in aula per discolparsi e dimostrare personalmente le proprie ragioni in merito al fatto ingiusto di cui venivo accusato.
Nel frattempo la banda di spacciatori al soldo di Placidi, continuava a insultarci minacciare ed a sfondare ripetutamente le vetrate del locale di proprietà comunale. Quando si arrivò
ai processi di alcuni di questi piccoli ‘Ndranghetisti (tra loro vi erano figli di poliziotti, frateli di carabinieri e figli e fratelli di finanzieri locali), tutti intervennero in loro difesa (la polizia di Anzio, addirittura con informative ai tribunali, in cui venivo descritto come un criminale,Samuele Carannante dal Tribunale di Velletri inviava informative in cui ero descritto come criminale, soltanto perchè mi battevo per la difesa dell’ambiente).
Come dicevo, all’ennesimo processo, dissi al Sig.vicesindaco di allora Placidi Patrizio di presentarsi parte civile al processo contro questa banda, visto che i locali distrutti erano di proprietà comunale. Per tutta risposta, mi inviò un atto scritto in cui mi chiedeva (tempo dieci giorni) il rilascio dei locali del centro sociale per bambini, libero da cose e persone. Passati i dieci giorni un bel giorno, una conoscente mi avvisò per strada,che in mattinata, vigili urbani, operai comunali e deposito giudiziario di Lavinio, avevano tagliato il lucchetto del locale e portato via parte del materiale. Tramite le vetrate mezze sfondate comunque si vedeva che molto materiale era rimasto sparso ed ammucchiato nel locale.
Poi nei giorni seguenti sempre la stessa banda al servizio di questo Sig. Placidi, continuò il lavoro, buttando giù tutte le vetrate dei locali, arrivando a distruggere completamente l’intera infrastuttura interna. Anche questo come ben sappiamo tutti fa parte del sistema criminale politicamente organizzato : prima si distrugge e poi si da in appalto l’opera da ristrutturare a ditte compiacenti. La stessa cosa e successa due tre volte allo stesso locale oggi in uso come “Centro Anziani ZODIACO” di Lavinio Stazione. Poi in seguito, lo stesso Placidi Patrizio, all’epoca vicesindaco ed assessore al Patrimonio del comune di Anzio, come ringraziamento per l’operato effettuato dietro sua richiesta diede in gestione, in mano a pregiudicati di ‘Ndrangheta, locali pubblici (bar, ristornate, campetti di calcio) di proprietà comunali.
Racconto tutto questo per arrivare a raccontarvi cià che mi è accaduto nella seconda settimana di agosto 2012.
l’11 Agosto 2012.verso le ore 11,30 circa,mi trovavo all’interno del locale pubblico di rivendita di giornali e tabacchi (sito difronte alla Stazione F.S di Lavinio Stazione) di Roberto Ferraggine. Era presente lo stesso titolare della rivendita,oltre alla ex moglie Manuela ed alcuni clienti. Avevo appena comprato il giornale “Il Fatto Quotidiano”,quando è entrato in tenuta da “Bandiera Blù”, il Vice Sindaco ed Assessore all’ambiente del Comune di Anzio (chiamato anche “Er Monnezza”), Placidi Patrizio. “Er Monnezza”, mi ha subito apostrafato dicendomi : “Pasquale Longo…sei ancora vivo ! “.
Alchè gli risposi : “Placidi, vedo che anche tu sei ancora vivo ! “.
Placidi rispose : “non preoccuparti,perchè ci penserò io a stenderti ! ” (minacce in uso tra Mafiosi e ‘Ndranghetari).
Di nuovo gli risposi : “non capisco cosa intendi dire con queste tue minacce di cui non ho paura…comunque, fino a prova contraria, è a te che hanno provato a farti fuori ” (visto che poco tempo qualcuno tutt’ora, anonimo gli ha sparato dei colpi di pistola sul cancello della sua villa a Lavinio Stazione).
Placidi, di nuovo mi ha detto : “a te invece ci penserò io a stenderti” (minacce in uso tra Mafiosi e ‘Ndranghetari).
Poi dopo un pò mi ha detto : Vieni fuori da qui,che ti aspetto e ti faccio vedere io”.
Di nuovo gli risposi che il sottoscritto non è un abituè delle provocazioni, e che, se “Er Monnezza”la voleva mettere in questo modo la discussione, aspettandomi fuori dal locale di rivendita di giornali,avrei chiamto i Carabinieri prima di uscire fuori,alchè “Placidi” mi ha risposto per l’ennesima volta dicendomi : “sei tu che hai paura come vedi, stai tranquillo,comunque, che ci penserè io a stenderti!”.
Poi dopo avere comprato alcuni giornali, ha detto alla giornalaia : “ciao Manuela”. Quindi è uscito dal locale e si è dileguato attraverso il “SUK” di Lavinio Stazione.
Dopo un pò ancora frastornato sono uscito anche io e fuori non si vedeva più,”Er
Monnezza” , era sparito.
Tengo a precisare, che le minacce e le mie controrisposte,sono avvenute dialogando ad alta voce da parte di entrambi e che non ho accettato la sua provocazione ad uscire dal locale per affrontarlo, perchè sò,con certezza, che dopo che ha ricevuto i colpi di pistola sul cancello della sua villa, “Er Monnezza”, va in giro scortato da body guard. Inoltre avevo ben presente che riveste tutt’ora la carica di Vice Sindaco ed assessore all’ambiente del Comune di Anzio, perciò, qualunque cosa sarebbe potuta accadere fuori dal locale, probabilmente,avrebbero benissimo potuta ribaltarla a mio sfavore,magari con testimoni a suo favore che avrebbero potuto testimoniare di essere sto io a cominciare per primo a minacciarlo e magari mettergli le mani addosso. Come già detto ho evitato il tutto non accettando le sue provocazioni.
Comunque, penso che il comportamento minaccioso di “questo vicesindaco ed assessore del comune di Anzio nei confronti del sottoscritto,sia da collegarsi,oltre che ai fatti passati sopra esposti, anche in merito agli articoli giornalistici, che da alcuni mesi scrivo sul giornale locale “Il Litorale” e nel quale riporto spesso documentato con foto e materiale vario legale,il degrado politico,morale,materiale ambientale e criminale a cui è sottoposto da anni il nostro territorio in cui vivo.
Alle ore 14,50, chiamai il 113 a livello cautelativo,per denunciare ciò che mi era avvenuto in mattinata e precisando che sarei andato al più presto possibile presso il commissariato P.S. di Anzio, a denunciare per iscritto quanto avvenutomi in giornata. Per finire il 22 agosto 2012, mi sono recato presso il Comando Carabinieri di Lavinio, ove ho presentato una minaccia nei confrondi del Placidi per “MINACCIA DI MORTE”.
Per finire, mi piacerebbe sapere per quale motivo, ancora nessuna autorità indaga per vedere come questo ambiguo personaggio possa essere riuscito a realizzare l’immensa fortuna di cui si paventa in giro ( distribuzione carburanti e gas, supermercati, ristorazione, alberghi, costruzioni edili ecc…), come si suol dire dalle chiacchiere locali che si sentono, sicuramente qualcosa sarà anche vero, così come recita il famoso detto “SE NON SON LUCCIOLE, SON LANTERNE”. Anche Berlusconi ha sempre detto “MI SON FATTO DA SOLO”, ma lui dietro aveva il padre, invece il nostro personaggio sembra che sia partito lavorando come bidello e poi lavorante nel negozietto del padre, per poi arrivare ad essere oggi un “SUPER UOMO”…CHI C’E’ DIETRO DI LUI?
Longo Pasquale