Con lo spettacolo “Alla corte della regina”, in scena al Teatro di Villa Torlonia venerdì 16 giugno, la compagnia Balletto Cracovia Danza, fondato da Romana Agnel, ci porta all’interno del Castello di Wawel, ai tempi degli ultimi sovrani della dinastia degli Jagelloni, alla corte di Bona Sforza, figlia del duca di Milano Gian Galeazzo Sforza e di Isabella d’Aragona, divenuta regina di Polonia nel 1518.
Il Wawel, il pittoresco colle di Cracovia bagnato dalle acque della Vistola, è il cuore dell’antico regno polacco. Sede per secoli delle autorità laica e spirituale, è presto divenuto il simbolo della grandezza storica e dell’identità nazionale della Polonia. Testimonianza dell’antico splendore e dell’importanza dei sovrani del passato sono il suo Castello, esempio d’arte rinascimentale, con commistione di elementi medievali e barocchi, e le belle collezioni di oggetti preziosi conservate al suo interno. Espressione del forte legame fra elementi patriottici e religiosi è la Cattedrale del Wawel, nella quale sin dal XIV secolo si svolsero le celebrazioni di incoronazione e di sepoltura dei re e che, a partire dal XIX secolo, divenne per i polacchi il Pantheon nazionale. Lì celebrò la sua prima messa il cardinale Karol Wojtyła.
L’avventura polacca di Bona Sforza iniziò proprio 500 anni fa: nel dicembre del 1517, infatti, nel Castel Capuano a Napoli, Bona sposò per procura il re Sigismondo il Vecchio, per partire l’anno successivo alla volta della Polonia.
Donna intelligente, colta e determinata, la regina portò con sé nell’allora capitale polacca tanta arte, cultura e costumi italiani. Contribuì tra l’altro a far entrare nel castello reale la danza e l’arte del balletto, instaurando la moda dei balli in maschera e delle feste di corte.
La stessa Bona Sforza pare fosse un’ottima ballerina e, amante del balletto, portò a Cracovia alcuni grandi maestri di danza che in poco tempo introdussero a corte le danze e le originali coreografie italiane.
Nello spettacolo sono presentate le danze in stile italiano all’epoca più conosciute, come la pavana, la gagliarda, la corrente, la volta e il balletto, in gran parte ricostruite sulla base dei trattati dei maestri di danza dell’epoca Fabritio Caroso e Cesare Negri.
La trama di Alla corte della regina è costruita immaginando storie accadute durante un ballo in maschera organizzato dalla regina Bona nelle stanze del castello. I ballerini, indossando ricchi costumi rinascimentali e maschere in stile, trasportano gli spettatori nel mondo del Carnevale rinascimentale, in uno spazio di fantasia e di sogno, d’amore e di intrighi di corte, dove rivivranno alcuni personaggi dell’epoca: la regina Bona Sforza, il giullare di corte Stanczyk, organizzatore delle feste e dei giochi, numerosi cortigiani polacchi e italiani.
Elemento fondamentale di tali feste erano le maschere, che, come durante il carnevale, permettevano di nascondere la propria identità, di corteggiare e civettare liberamente, tramare e ingannare, trasformare la realtà in finzione. L’autore delle maschere usate nello spettacolo si è ispirato ai mascheroni del mercato dei tessuti di Cracovia, Sukiennice, opere dello scultore Santi Gucci, che Bona Sforza aveva chiamato dall’Italia.
Teatro di Villa Torlonia, Via Lazzaro Spallanzani, 1 – Roma. Venerdì 16 giugno ore 20.00
Info e prenotazioni: 060608
Ballando alla Corte della Regina
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