quando non saremo che scheletri
ti verrò a svegliare
cornamuse al tuo capo cinto da muffe
e tornerai a vedere con gli occhi del cuore
l’innamorato che non ha voluto lasciarti alla pietra
quando non saremo che scheletri
ti verrò a salvare
dalle legioni d’invertebrati montati da Morte a gloria
e non avrai più l’amaro di pensieri alle tempie
soltanto desio di giorni oltre il buio
ti porterò alle stelle sul mio razzo di sogni
e avremo bambini in ogni sistema solare
dove rincorrerò le tue paure di donna
con i corsieri selvaggi del mio spirito
libererò gli angeli dai confini dell’Eden
per darti ali a ogni piacere
rimasto a consumarsi lontano dall’oblio
dove gli uomini resteranno a frantumare il tempo di solitudine
quando non saremo che scheletri
noi ci sposeremo per sempre
e saremo uniti da grande un amore fantasma
che negli inverni scalderà la pietra del nostro sonno
Miu Jacqueline
Terre d’Eden