Chi vuol muovere il mondo prima muova se stesso. Socrate] “Il bilancio al 31/12/2009 evidenzia un valore della produzione pari a 48.727.052 euro(47,3 milioni nel 2008, un ebit di 247720 (da -1,2 mln di euro nel 2008) ed una perdita di esercizio di 645.079 euro da -1.019.104 euro dell’esercizio precedente, al netto delle quote di terzi.” Il personale Gesap raggiunge quota 309 con un costo di € 15.564.000; il Gruppo di € 21.687.807. La retribuzione media è di € 26.653. Sono gli appalti la specialità della Gesap. Il parcheggio da sempre gestito dalla Gesap, era un polmone finanziario non indifferente per le casse del gestore, viene dato alla Quick, ma per il TAR l’affidamento a Quick non è stato regolare e il concorrente estromesso vince e chiederà i danni. Chi paga? La sicurezza gestita dalla Ksm ha un costo più elevato degli altri aeroporti che si sono organizzati e dispongono di una sicurezza propria. Gli uffici del centro direzionale, vero ecomostro, sono fermi per un contrasto con la ditta che riguarderebbe il ribasso troppo eccessivo e probabilmente ormai risolto con un accordo. La centrale tecnologica, dentro il sedime aeroportuale, resterà a futura memoria per i posteri che potranno visivamente constatare e ricordare l’incapacità gestionale di questi ultimi 10 anni. Per esempio nessuno ha mai pensato di sviluppare il fotovoltaico.
È proprio vero che, come diceva Maurizio Costanzo, la mamma dei cretini è sempre incinta. Quanto cemento è stato usato a Punta Raisi? Troppo, probabilmente con i lavori di ampliamento si poteva costruire uno scalo nuovo e più efficiente con costi inferiori. I visori ottici, usati per parcheggiare gli aeromobili, hanno funzionato nel breve periodo del collaudo poi sono rimasti come arredo. Non si capisce per quale motivo la Gesap, pur disponendo di un numero di ingegneri superiore al Comune di Palermo, fa realizzare progetti alla Compagnia del Progetto, e non solo, con sede a Roma. Solo nel 2007 CdP ha fatturato 1.004.237 milioni di euro, di quell’anno abbiamo visto le fatture a campione. Allestimento della nuova area commerciale, per esempio, affidato e realizzato dalla Cdp che avrebbe ricevuto 130 mila euro. Tutta la progettazione poteva essere affidata agli ingegneri interni assunti ad appena mille e 500 euro al mese. E se qualche ingegnere organico alla Gesap non firma progetti non suoi viene licenziato per poi essere riassunto con spese legali e di indennità che sicuramente potevano essere evitate se a gestire il personale e non solo ci fossero persone più attente e preparate. Chi paga? Chi paga la multa per i fatti UGES? Non si riesce a quantificare il numero delle vertenze intraprese dai dipendenti della Gesap e della Gh. Chi paga? Ma quando i soldi sono del contribuente tutto è più semplice. Ci sono anche gli occhi del superlatitante Matteo Messina Denaro sugli appalti legati all’aeroporto di Palermo. Dopo le tracce dell’interessamento di Salvatore Lo Piccolo, il “re delle estorsioni”, sui lavori milionari legati allo scalo palermitano, gli inquirenti che indagano sugli affari di Cosa Nostra stanno seguendo una nuova, importante traccia: anche il boss di Castelvetrano ha partecipato al tentativo di mettere le mani su uno dei più appetitosi business in corso da anni in Sicilia. Matteo Messina Denaro l’ultimo componente di vertice della mafia ancora ricercato dopo la cattura di Lo Piccolo e di Bernardo Provenzano scriveva e si confrontava a distanza con Lo Piccolo proprio per pilotare parte dei flussi di denaro legati all’aeroporto. Un cantiere aperto che spazia dal raddoppio della linea ferroviaria che collega Palermo con Punta Raisi, agli appalti per il rifacimento delle piazzole di sosta e di accesso all’aerostazione fino all’installazione del nuovo sistema di illuminazione. Lavori per quasi 800 milioni di euro che, gli inquirenti antimafia ne sono certi, sono finiti nel mirino dei boss. Dalle carte sequestrate nel covo di Giardinello, dove è stato catturato Lo Piccolo insieme al figlio Sandro, sono già partite decine di indagini che puntano a dare un volto e un nome a complici, emissari e vittime dei boss. Tra questi c’è anche un ancora misterioso imprenditore che avrebbe fatto da raccordo tra Lo Piccolo e Messina Denaro per la gestione degli appalti nelle zona a cavallo tra la provincia di Trapani e quella di Palermo. Una figura ancora senza nome, quella dell’intermediario tra boss e imprese “avvicinate” perché paghino le tangenti, ma che sta diventando sempre più diffusa in Sicilia.
BILANCI E SBILANCI DELLA GESAP
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