Sassuolo (Emilia-Romagna) 20 ottobre 2016

Cade in una buca, ma doveva conoscerla

Era inciampata in una buca di piazza Libertà ed era caduta.

Per quell’infortunio una nota agente pubblicitaria aveva citato in giudizio il Comune, secondo lei responsabile del danno causato

Era inciampata in una buca di piazza Libertà ed era caduta. Per quell’infortunio una nota agente pubblicitaria aveva citato in giudizio il Comune, secondo lei responsabile del danno causato.

Ma il giudice Alberto Rovatti ha invece dato ragione al municipio, imponendo alla donna anche di rifondere le spese processuali all’amministrazione.

E le motivazioni parlano di “non visibilità oggettiva e della non prevedibilità soggettiva del pericolo”. Sul primo versante, il giudice ha evidenziato come la caduta fosse avvenuta in tarda mattinata, in una giornata serena e a maggio quindi in condizioni meteo ideali per potersi accorgere della buca.

Del resto non può essere neppure tenuto in considerazione il fatto che il buco (si è discusso anche delle dimensioni: la donna parla di circa 40 centimetri di larghezza mentre la difesa ha sostenuto fosse di circa 20) fosse “ricoperta da sporcizia e fogliame” perché dalle foto presentate non vi è riscontro. In secondo luogo il giudice analizza come il marciapiede fosse nel centro cittadino, non distante dall’abitazione della vittima. «Ne deriva una presunzione di conoscenza continua e non generica della pavimentazione, che congiunta all’età non avanzata, porta a negare la non prevedibilità soggettiva”.

E anzi, ricordando la giurisprudenza il giudice spiega che “il possibile pericolo sarebbe stato superabile con l’adozione di un comportamento ordinariamente cauto, la cui prova non è stata data”

Nella vicenda processuale erano stati coinvolti, oltre al Comune di Sassuolo, anche la multiutility Sgp in veste di concessionaria amministrativa della strada ed Sgp ha poi tirato in ballo il consorzio Coop.Ve Costruzioni in qualità di appaltatore del cantiere
eseguito in piazza Libertà (nella foto).

Coop.Ve, di contro, si era rivolta alle ditte subappaltatrici sue consorziate Alfa, Beta Pavimentazioni Stradali, Coop Edilterrazieri e Alfa aveva chiamato in causa l’assicurazione Generali a cui Alfa dovrà però rifondere le spese processuali. (fd)

Fonte: gazzettadimodena.gelocal.it/