Caivano (Campania) 26 settembre 2014

Caivano

Caivano – Arriva il Prefetto Contarino, adesione del Comune al patto «Terra dei Fuochi». Roghi e sversamenti illeciti nel mirino, controlli ad ampio raggio.
Il Comune di Caivano aderisce al patto «Terra dei Fuochi». Il provvedimento è stato approvato con delibera di giunta a guida prefettizia e la comunicazione dell’avvenuta deliberazione al Prefetto di Napoli. Una nota positiva giacché il fenomeno dei roghi di rifiuti e dell’inquinamento causato dallo smaltimento abusivo e dall’abbandono incontrollato di rifiuti solidi urbani, di rifiuti speciali e pericolosi, interessa ampie aree del territorio campano, nel quadrilatero nel quadrilatero compreso tra il litorale domitio, l’agro aversano-atellano, l’agro acerrano-nolano e vesuviano e la città di Napoli, noto appunto come «Terra dei Fuochi», con conseguenze gravi sulla salute, sull’ambiente e sulla sicurezza. «L’origine del fenomeno in questione è generato dalla commistione di due elementi, cioè, di un diffuso e generalizzato malcostume e dalla presenza di rilevanti interessi economici che gravitano intorno al ciclo dei rifiuti e che coinvolgono certamente, in modo diretto o indiretto, la malavita organizzata. Quello degli incendi dei rifiuti nella cosiddetta « terra dei fuochi » è un fenomeno molto diffuso e particolarmente grave, tenuto conto della tipologia dei rifiuti bruciati», conferma il Prefetto Antonio Contarino. Patto per la Terra dei Fuochi. Questo il nome dato al protocollo di intesa firmato in Prefettura a Napoli tra enti e finalizzato ad affrontare, sulla base di un finanziamento di circa 5 milioni di euro che verranno stanziati dalla Regione Campania, il fenomeno dei roghi tossici. Un protocollo che mira a porre un freno a quello che si pone come autentico dramma ambientale. “Roghi di rifiuti e inquinamento causato dall’abusivo smaltimento e dall’abbandono incontrollato di rifiuti solidi urbani, di rifiuti speciali, pericolosi e non: un male che interessa ampie aree del territorio campano nel quadrilatero compreso tra il litorale domitio, l’agro aversano-atellano, l’agro acerrano-nolano e vesuviano e la città di Napoli”, prosegue il Commissario Straordinario del comune. Un quadrilatero noto, appunto, come Terra dei Fuochi. Dove per fuochi, oggi, non si intende più la semplice combustione di rifiuti ma è anche sinonimo di tumori e devastazione ambientale”.
Un protocollo di intesa, dicevamo. Tra i firmatari compaiono la Regione Campania, Campania Ambiente e Servizi S.p.A e il comune di Caivano: finalizzato a definire i ruoli e gli obblighi generali delle parti nelle varie fasi di progettazione e gestione degli interventi di cui all’APQ “Opere per il risanamento ambientale”, alla riqualificazione ambientale finalizzata alla fruizione e riutilizzo delle aree litorali e del patrimonio regionale con l’inclusione delle aree confiscate alla camorra. Manutenzione, recupero, risanamento e riqualificazione ambientale e rifunzionalizzazione delle fasce litorali, del patrimonio della Regione Campania e delle aree sequestrate alla camorra; Messa in sicurezza del territorio mediante mitigazione dei rischi ambientali e igienico-sanitari: georeferenziazione e monitoraggio dei siti oggetto di abbandono di rifiuti e potenzialmente inquinati; differenziazione e raccolta dei rifiuti; verifica dello stato di contaminazione della matrice suolo, rifunzionalizzazione e monitoraggio dei siti”, per un importo di; Censimento e localizzazione di siti oggetto di abbandono incontrollato di rifiuti, separazione merceologica e conferimento a carico dei Comuni” . La Regione Campania provvederà al finanziamento delle attività di differenziazione dei rifiuti abbandonati, delle indagini volte ad accertare l’eventuale superamento dei valori di attenzione (CSC) e della eventuale rifunzionalizzazione delle aree oggetto di intervento. Mentre il Comune si obbliga a consegnare gratuitamente le aree oggetto di intervento a Campania Ambiente e Servizi s.p.a. , effettuare le attività di carico, trasporto e recupero e smaltimento dei rifiuti differenziati che dovranno avvenire secondo tempistiche coerenti con l’esecuzione del servizio di differenziazione rifiuti abbandonati; eseguire le attività di caratterizzazione, analisi di rischio, messa in sicurezza e bonifica dei siti, che dovessero rendersi necessarie nel caso in cui dalle attività di indagine dovesse evidenziarsi un superamento delle Concentrazioni Soglia di Contaminazione; manutenere e gestire le aree oggetto di intervento. Campania Ambiente e Servizi s.p.a. si impegna a svolgere attività di rilevo delle aree oggetto di abbandono di rifiuti per la raccolta delle informazioni in apposita scheda di censimento, in sinergia con l’Amministrazione locale interessata su cui ricade l’obbligo; effettuare le attività di differenziazione dei rifiuti abbandonati e il collocamento degli stessi all’interno di Big Bag; eseguire le attività di indagine volte ad accertare l’eventuale superamento dei valori di attenzione, effettuare la successiva eventuale funzionalizzazione dell’area .
Un ‘pacchetto’ di tutto rispetto e anche ben confezionato se non fosse che, oggi, (a distanza di anni dal primo allarme lanciato) la ‘geografia’ dei roghi tossici è parzialmente mutata. La Terra dei Fuochi si è estesa a macchia d’olio coinvolgendo territori, che oggi non rientrano (ma solo ufficialmente) nel famigerato quadrilatero.

Giuseppe Bianco