Cosenza (Calabria) 17 giugno 2014

Cariati: Festa del pensionamento del Preside Gerardo Aiello

L’intervento di MARIA SCORPINITI

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Carissimo Dirigente, nel salutarla, a nome dei docenti della scuola primaria e dell’infanzia dell’Istituto Comprensivo di Cariati, voglio esprimere anche la mia personale gioia per il traguardo che Lei ha brillantemente raggiunto, oggi che conclude la Sua carriera professionale, vissuta nel mondo della scuola con passione sempre viva e con un impegno incessante. Non manca, tuttavia, l’emozione, velata da un po’ di tristezza, in attesa del passaggio da un riferimento forte e certo, quale Lei è stato, a un altro che dovremo iniziare a costruirci da settembre, quando troveremo un nuovo dirigente a guidarci nel nuovo anno scolastico e nell’ambito di un lavoro bellissimo, certo, ma che i tempi, le necessità, gli orientamenti mutevoli, non rendono certo facile. La scena si ripete. Un altro avvicendamento, dunque, che ci fa sentire smarriti, come alunni costretti, per vari motivi, a cambiare insegnante ogni anno. Ma a questo la scuola italiana ci ha ormai abituati. Oggi noi salutiamo il responsabile dell’istituzione scolastica, il pedagogista, colui che con competenza ha sostenuto la base formativa della nostra comunità, ma anche l’uomo di cultura, animato da sensibilità sociale, passione civile, profondi convincimenti; tutti aspetti che hanno favorito l’apertura al confronto, la disponibilità, le certezze operative, nell’essere guida per ciascuno di noi, per gli alunni e le famiglie. La Sua presenza è stata costante ma non imposta perché Lei ha amato la dialettica ed un clima relazionale positivo, che ha consentito d’intessere ottimi rapporti dentro e fuori le mura della scuola. In questo anno che è trascorso sereno, ma è stato molto intenso di lavoro, grazie a Lei, abbiamo fruito di occasioni che ci hanno arricchito sul piano della cultura, della conoscenza, della partecipazione, delle relazioni umane. Possiamo ben dire che ha lasciato un segno, trasmettendoci il vero senso della scuola e delle istituzioni democratiche, che sono da sempre, notoriamente, al centro dei suoi pensieri e delle sue scelte di vita. In particolare, abbiamo condiviso la sua idea di scuola, quale luogo di formazione globale, oltre la classica lezione in aula; è la scuola che punta alla formazione dell’uomo e del cittadino, che porta gli alunni a sviluppare il senso di responsabilità, il pensiero critico, le capacità creative, nel rispetto delle regole e dei valori della vita civile. La scuola aperta del “saper essere” (quante volte ce lo ha detto!), non solo quella, più chiusa, del solo “sapere”. La scuola primaria e dell’infanzia, in questo anno trascorso insieme, si sono distinte e sono cresciute per le tantissime iniziative e novità: dalla settimana corta al registro elettronico, ai progetti realizzati, anche in collaborazione con la Provincia, il Comune, le associazioni del territorio, le forze dell’ordine, e con i fondi Pon. Non posso non menzionare il progetto rete sulle Indicazioni Nazionali promosso dal Ministero, i cui esiti sono stati molto apprezzati, qualche giorno fa, nel seminario di Abano Terme (Padova). E poi, le iniziative di orientamento sin dalle ultime classi della primaria, le tantissime uscite didattiche sul territorio e oltre, il giornalino scolastico, l’adesione a Noi Magazine, il settimanale della Gazzetta del Sud, e alle olimpiadi della matematica, i premi letterari vinti, tra cui quello di Lamezia Terme con un lavoro sull’artista cariatese Nicola Iannelli nell’ambito del concorso “Calabria: i volti della speranza”, gli incontri con gli autori e gli storici locali. Con la Sua guida, si è data grande importanza alla formazione di alunni, docenti e genitori, promuovendo un piano di aggiornamento su tematiche attualissime, quali l’alimentazione e l’educazione alla salute, i diversamente abili, i ragazzi con disturbi specifici dell’apprendimento e bisogni educativi speciali, il bullismo, portato avanti con il contributo di specialisti e docenti dell’Università di Bologna. Infine (ma non per importanza, considerata la valenza per la nostra comunità), dobbiamo anche a Lei il completamento dell’iter burocratico per la riqualificazione del plesso di Via Vittorio Emanuele e l’avvio dei lavori a partire dal 20 giugno p.v. Cito queste cose non per fare bilanci, perché non tocca a noi, ma solo per rilevare l’apporto concreto dato dalla nostra scuola, oltre il fatto formativo, alla crescita della comunità, nonostante i problemi anche grandi che su altri fronti si registrano. A conclusione di questo saluto, che, ripeto, è a nome di tutti i colleghi, e non consideriamo di certo un addio, vorrei ricordare quanto Pietro Calamandrei, componente dell’Assemblea Costituente, affermava sulla scuola; un pensiero di libertà e di speranza nel miglioramento, che ritengo attuale e calzante al ruolo che la scuola deve assumere nella comunità cariatese, italiana, mondiale e, credo, sintetizzi l’idea verso la quale, in questo anno trascorso insieme, ha cercato di orientare il Suo e il nostro operato. Diceva, dunque, Calamandrei: “Un miracolo che solo la scuola può compiere, è quello di trasformare i sudditi in cittadini”. Grazie ancora e auguri di una vita serena e piena dei tanti interessi che ancora attendono di essere vissuti.