Cosenza (Calabria) 06 novembre 2016

Cariati: Festeggiato San Leonardo patrono della Città

Reportage di Ignazio Russo
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La comunità parrocchiale ha solennemente celebrato la festa in onore di San Leonardo Abate, patrono di Cariati. Il sindaco ha rinnovato il rito della consegna delle chiavi della Città. La Santa Messa in Cattedrale, presieduta da Mons. Giuseppe Satriano, Arcivescovo di Rossano-Cariati, è stata concelebrata con i parroci: don Angelo Pisano, della Cattedrale, don Mosè Cariati di Cristo Re e don Angelo Bennardis della Madonna delle Grazie, don Giuseppe Scigliano segretario dell’Arcivescovo e il diacono Alfredo Pennino. Le fonti storiche attendibili ci ricordano che San Leonardo (496-559), nacque in Gallia da una famiglia di nobili franchi, nel villaggio di Corroi presso Orlèans. Della giovinezza di Leonardo non si hanno molte notizie. Si sa solamente ch’egli lasciò la carriera cavalleresca, per dedicarsi alla vita ascetica nella foresta di Pauvain, nel Limosini, dove fondò il suo eremo. Per le vicende che lo videro restituire la libertà a molti prigionieri, durante la sua breve carriera militare, è considerato il patrono dei carcerati. Ebbe tanti seguaci e la fama della sua santità arrivò fino al re Clodoveo I, che ne richiese l’intervento quando la regina Clotilde, transitando nei pressi del suo eremo, fu sorpresa dalle doglie del parto. L’intervento di Leonardo lenì i dolori della regina che poté dare alla luce il suo bambino, per cui oggi la sua intercessione è invocata anche per i parti difficili. Nel Medioevo fu uno dei santi più venerati in Europa. In Calabria, oltre che Cariati è patrono dei comuni di Trebisacce e Portigliola, nel reggino. Mons. Satriano, durante la sua intensa omelia, ha esordito con questa riflessione: “San Leonardo, che ha servito i poveri del suo tempo, invita a compiere gli stessi gesti verso i nuovi poveri, che scappano dalle guerre e a “spezzare le catene” dell’egoismo che impediscono di fare il bene. Il momento storico in cui viviamo – ha continuato l’Arcivescovo – è difficile perché ci pervade e ci distrugge l’egoismo: chi ha non vuole dare, chi ha vuole trattenere, per cui nei confronti dei poveri, siamo chiamati a proporre gesti autentici e concreti ricchi di significato”. Il presule ha, poi, ricordato, ai numerosissimi fedeli presenti in chiesa, “Ho accolto con favore la notizia che Cariati si appresta a diventare città dell’accoglienza, è un bel segno, ma l’accoglienza va fatta bene, senza secondi fini”, paragonandola all’azione sociale svolta da San Leonardo e alla sua audacia di vivere la cultura del dono. Al culmine della Santa messa, la sacra effige del Santo, durante il percorso processionale, si è fermata nella piazza antistante al Comune, dove si è rinnovato il rito della consegna delle chiavi della Città, al suo Santo Patrono, ad opera del sindaco Filomena Greco, assieme agli assessori, ai consiglieri comunali, al comandante la Stazione dei carabinieri, il Luogotenente Nicodemo Leone e quello dell’Ufficio marittimo del porto di Cariati, Giuseppe Balbi. Il corteo religioso, accompagnato dal concerto bandistico “Città di Cariati”, diretto dal Maestro Antonio Cirigliano, ha proseguito alla volta della Marina, passando dalla chiesa di Cristo Re, per proseguire, poi, verso la Madonna della Grazie, dove il simulacro del Santo si è fermato nel pomeriggio per l’omaggio dei fedeli, per poi rientrare in Cattedrale, dove il parroco ha celebrato la Santa Messa di ringraziamento.