Cosenza (Calabria) 18 maggio 2016

Cariati: Il Rotary promuove il premio Antonio Sallustio

Servizio di Ignazio Russo

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Con l’applauso di un pubblico numeroso, emozionato e attento si è conclusa, nell’aula magna dell’Istituto Professionale di Cariati, la VII edizione del premio di poesia “Antonio Sallustio”, organizzata dal Rotary Club Terra Brettia di Cariati, dalla famiglia Sallustio e dall’ipsia-iti-Ipssar “Giovanni Mazzone”‘ di Cariati. Questo premio dedicato ad Antonio Sallustio, un cittadino di adozione cariatese, primo edicolante-libraio di Cariati, la cui edicola era situata in piazza dei Cinquecento. Ogni anno viene ricordato come giornalista, intellettuale appassionato e poeta, attraverso un premio di poesia, che, ormai, si trasforma in una festa dei giovani, all’insegna della poesia e della musica. I ragazzi, difatti, sono i veri protagonisti attraverso i loro versi, la gioia e la potenza della parola scritta. Questa manifestazione ha visto come protagonisti assoluti gli studenti dell’Istituto Comprensivo, del Liceo e dell’Ipsia che, con le loro poesie, giudicate da una commissione composta dai docenti: Rocco Taliano Grasso, Damiano Montesanto, Franco Liguori, presieduta dal Preside Luciano Crescente, hanno emozionato il folto pubblico presente alla manifestazione. Ha dato l’avvio ai lavori Giuseppe Minò Prefetto del Rotary, col salutare gli ospiti intervenuti. Durante i saluti, Leonardo Ippolito, presidente del Rotary di Cariati, ha tenuto a precisare che il Rotary è anche cultura al servizio della collettività, con iniziative di promozione e di valorizzazione delle eccellenze con un occhio di riguardo alle nostre scuole. Nell’occasione della manifestazione il presidente del Rotary ha nominato socio onorario del Club di Cariati Ignazio Russo con la seguente motivazione “Per l’impegno profuso nella divulgazione dei servizi giornalistici sin dalla nascita del Club, dimostrando professionalità e dedizione tipica rotariana”. Rocco Taliano Grasso ha, poi, magistralmente condotto la mattinata dei lavori. Tutti i partecipanti hanno ricevuto un’attestazione di merito, mentre i primi classificati, per ogni tipo d’istituto, hanno pure ricevuto un premio in buoni libro. I reading delle tre poesie vincitrici sono stati curati da Giuliana Greco segretaria del Rotary, mentre durante le pause dei lavori si è esibito al pianoforte il vocalist Leonardo Russo. Questi i vincitori: ******************************************************************************** -Andreea Serbanescu della Scuola secondaria di primo grado, con questa poesia “La felicità in un batter d’ali” “Noi gente priva di felicità. Essere felici vuoi dire avere veramente tutto. Quando si è felici si sta bene con sé stessi. Ma la nostra felicità molto spesso dipende da altre persone. Dobbiamo avere più fiducia in noi …. Dobbiamo essere spensierati, pieni di gioia, la vita è una sola e va vissuta così com’è superare i momenti brutti e pensare che arriveranno anche quelli belli. Persone che ci vogliono male, persone che cercheranno sempre di toglierci la felicità … noi dobbiamo essere più forti di prima e non cadere mai.” Con questa motivazione espressa dalla giuria: “Nella poesia di Ramona tutto lascia pensare che la vita non sia stata tenera con un’anima così giovane ma anche che lei dal confronto esca vincitrice. Difatti fin dall’esordio ci coinvolge con crudo realismo e vena sapienziale che sgorga spontanea dal vissuto, in un mondo ingiusto, cattivo, di cui sicuramente ha conosciuto alcuni angeli del male. Tuttavia ella esprime con tutta la purezza del cuore, la forza della metafora (già nel titolo) e della parola poetica l’anelito di felicità della giovinezza al suo sbocciare.” ***************************************************************************************** – Gennaro Madera del Liceo Scientifico, con la poesia “Quando regnerà sovrano” “Quando regnerà sovrano Il Caos tu nei miei occhi troverai rifugio cinica latitante da un passato raschiante che ci tormenta. E se avrai voglia di andare via lascia in me anche una lacrima, sarà reliquia perenne martire di una fede che non conosce Dio se non Te. 20 E io scappo per la paurosa follia di portarti, dentro per sempre.” Con questa motivazione espressa dalla giuria: “Poesia che coinvolge subito per il suo vivere a pieno il rapporto con la propria ispirazione, rendendola intima e personale, e per l’identificazione assoluta con la vita, nel confessarsi senza infingimenti, mettendo a nudo l’anima nelle sue illusioni e delusioni, affidandone le cure al dolce e malinconico canto della poesia. Nel caos con cui l’amore scompiglia le nostre vite mortificandole e vivificandole, secondo l’antico e mai sopito dissidio di Eros e Thanatos, tanto caro ai poeti, affiorano l’ostinazione di amare ad ogni costo per vivere, l’attesa simile a una fede messianica, capace nella similitudine finale di alimentarsi di speranza attingendo a “una lacrima quale reliquia perenne”. ******************************************************************************** -Maria Rosa De Luca delI’IIS Ipsia-Ita-Alberghiero, con la poesia “Vita da pub” Un video acceso ricopre rumori di giovani assennati, seduti scomposti a bere birra annacquata ingoiata con panini ripieni di salse e surgelati. Qualcuno, stanco di guardarsi negli occhi, finge di divertirsi e sorride … Ma la noia non perdona: si nutre di un tempo senza alternative. Tutto, pericolosamente, tace. E le guerre non sono immaginazioni dei telegiornali. Arrivederci a domani. . Stessa ora, stesso pub . Ma quale domani? Con questa motivazione espressa dalla giuria: La poesia esprime con fugaci e precise pennellate la dolce ala dell’adolescenza nel languore della stasi, nelle sue inquietudini, la voglia di vivere, ’il fiore gozzaniano che non colsi’ prima che appassisca, l’attimo fuggente, il desiderio frustrato di un senso, o un approdo che sia anche una ripartenza e non una deriva. “Ma la noia non perdona: si nutre di un tempo senza alternative.” Sembra di avvertire nei versi un bisogno ungarettiano di qualche “capriola di fumo del focolare”, qualcosa che scaldi il cuore, che qui assurge al rito serale di “uno stesso pub, alla stessa ora”: di un’oasi nel deserto anche se, purtroppo, “tutto, pericolosamente, tace”.