Servizio di Ignazio Russo
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Sempre più giovani, intraprendenti e coraggiosi, da qualche tempo, stanno vivacizzando il Centro Storico di Cariati, attraverso l’apertura di nuovi, originali e caratteristici esercizi commerciali pubblici, per rendere più accogliente e ospitale, questo borgo fortificato, unico esempio su tutta la fascia ionica calabrese, risalente al Medioevo, situato su un piccolo colle prospiciente il mare, costituito da un grande castello, ben conservato, con cinta muraria integrata con otto torri, al cui interno si diramano antiche viuzze, caratteristiche dei paesaggi mediterranei, molto ricco di monumenti storici e luoghi di interesse artistico-culturali importanti. L’ultima iniziativa commerciale, nata nel Centro Storico, in ordine di tempo, è il “Baccanale”, inaugurato la sera del 22 luglio 2016, luogo ideale dove gustare i migliori cocktail nella cornice unica del Borgo Medioevale di Cariati. Il locale, dal respiro antico ma internazionale, è realizzato dal maestro serrese Sergio Gambino, con affreschi e dipinti: Satiri danzanti e l’Odissea di Ulisse, in un trionfo di arte che abbraccia il monumentale bancone in tufo, scolpito a mano da Gambino. Accogliente in uno scenario mitologico e suggestivo, la sua architettura trae ispirazione dalla Magna Grecia, coi suoi Baccanali, e dagli Speakeasy americani del proibizionismo anni Venti del secolo scorso, in un viaggio senza tempo alla scoperta dei sapori del territorio. I bacchanalia erano festività a sfondo propiziatorio, la cui usanza era fortemente radicata nei territori campani, lucani e brezii. Una celebrazione in onore di Dioniso (il corrispettivo greco del dio romano Bacco) divenuta in un secondo momento propiziatoria degli dei, in occasione della semina e della raccolta delle messi. Il rito fu abolito dal Senato di Roma nel 186 a.C. con l’editto “Senatus Consultum de Bacchanalibus” allo scopo di sciogliere definitivamente il culto tramite la distruzione dei templi, la confisca dei beni, l’arresto dei capi e la persecuzione degli adepti. Fu una delle prime ondate di repressione che il nostro territorio conobbe, motivata dal sostegno che le popolazioni locali brettie italiote dettero a Pirro, Annibale e Spartaco contro Roma. Il nostro Baccanale è una rielaborazione, in chiave del tutto calabrese, del cocktail bar dell’epoca del proibizionismo americano: lo speakeasy. Quando le severe leggi sul proibizionismo vietarono la vendita di alcolici, clienti e baristi usavano un bizzarro linguaggio in codice per ordinare le bevande proibite: i clienti alzavano la voce parlando tra di loro ai tavoli ed il barista, avendo intuito il loro desiderio, li zittiva dicendo loro di “parlare senza tensione” ovvero SPEAKEASY. Il reale contenuto’ delle tazze veniva camuffato da nomi curiosi e fantasiosi. Tali nomi contribuirono senza dubbio a rendere affascinante preparare, bere e servire i cocktail. Gli anni Venti e Trenta furono l’epoca d’oro dei cocktail e alcuni dei drink più esotici inventati nei due decenni sono ancora bevuti ai giorni nostri: Tequila Sunrise, Daiquiri, Mint Julep, John Collins e Manhattan, sono solo alcuni esempi di drink messi a punto in quegli anni, ancora richiesti e famosi come lo erano allora.