Cosenza (Calabria) 19 dicembre 2015

Cariati: l’Arcivescovo apre la porta Santa della Cattedrale

Reportage di Ignazio Russo

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Secondo le indicazioni della bolla d’indizione del Giubileo Straordinario della Misericordia, voluto da Papa Francesco, in cui indicava la volontà, per la prima volta, che questo evento si tenesse non solo a Roma ma anche nelle chiese particolari: le diocesi. Anche nella nostra diocesi il nostro padre Arcivescovo mons. Giuseppe Satriano, ha voluto l’apertura della porta Santa, non solo nella chiesa cattedrale di Rossano, ma anche nella concattedrale di Cariati e nel santuario della madonna delle Grazie di Spezzano Albanese, nonché nei tre ospedali dell’archidiocesi: Cariati, Rossano e Corigliano. Durante il suggestivo rito in concattedrale di Cariati, dove la concelebrazione, particolarmente curata, ha visto la partecipazione di tanti fedeli, accorsi dall’intera vicaria, accompagnata dai rispettivi parroci: don Giuseppe Cersosimo, di Bocchigliero, Don Maurizio Biondino, di Mandatoriccio; don Rocco Grillo, di Scala Coeli e San Morello, don Vincenzo Malizia, di Terravecchia e i sacerdoti di Cariati don Vincenzo Tassitani, vice parroco della cattedrale; don Angelo Bennardis, parroco della Madonna delle Grazie; don Mosè Cariati, parroco di Cristo Re e don Angelo Pisani, vicario forense e parroco della concattedrale e della parrocchia di San Cataldo. Durante la manifestazione hanno offerto il loro servizio di volontariato L’A.N.C. (Associazione Nazionale dei Carabinieri) di Cariati, condotta da Cataldo Santoro e l’intera organizzazione della Misericordia di Scala Coeli, con le proprie strutture di pronto intervento. Erano pure presenti i sindaci di: Cariati, Filippo Sero; di Terravecchia, Mauro Santoro e di Mandatoriccio, Angelo Donnici. Hanno garantito il servizio d’ordine, che ha permesso la buona riuscita dell’evento ecclesiale, gli uomini della Stazione dei carabinieri di Cariati guidati dal luogotenente Nicodemo Leone e il corpo dei vigili urbani di Cariati guidati dal comandante Pietro De Luca. Hanno pure partecipato i soci della Congrega Maria SS. Di Costantinopoli di Campana L’arcivescovo durante la sua ricca omelia ha tracciato brevemente le motivazioni di fondo di questo Giubileo, ricordando tra l’altro che, oltre alle iniziative che si mettono in gioco è necessario far si che, attraverso la porta della misericordia, ci si possa spogliare dei propri peccati per incontrare in libertà Gesù, il padre misericordioso di tutti. “L’uomo misericordioso – ha concluso l’Arcivescovo – muove il suo cuore e il suo corpo verso le ferite di chi soffre, per sostenerlo ed assisterlo, perciò la parola misericordia noi la intendiamo come l’atteggiamento di una vita che si prende cura del malato. Vivere la misericordia, quindi, diventa un obiettivo primario per cambiare il cuore e la testa”. Al termine della concelebrazione, il padre Arcivescovo, ha simpaticamente dialogato con alcuni bambini presenti in chiesa.