Reportage di Ignazio Russo
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Il Teatro comunale di Cariati ha segnato, un altro punto a suo favore, con la rappresentazione della commedia in vernacolo calabrese “Habemus Pappam”, messa in scena dalla compagnia “ Stuazzi e Pitazzi” di Carolei. La rappresentazione è entrata nella rassegna “Vivi Teatro”, curata dall’Associazione Culturale e Teatrale “Nella Ciccopiedi”, presieduta dal Direttore Artistico Francesco Filareti, patrocinata dall’amministrazione comunale della cittadina Jonica cosentina, rappresentata dalla sindaca Filomena Greco e dall’assessora Maria Elena Ciccopiedi, presenti in sala. La compagnia caroleana ha ricordato, durante l’introduzione dello spettacolo, la bravissima conduttrice Patrizia Funaro, è nata nel 2012, su impulso di un numero ristretto di persone, animate da una grande passione per il teatro dialettale, che ha deciso di cimentarsi, in questa difficile arte. Sono partiti da zero, ma nel corso di questi anni sono cresciuti raggiungendo ottimi traguardi. La compagnia, oggi costituita da 18 elementi, si propone di recuperare e valorizzare le nostre tradizioni, in particolare di conservare il linguaggio dei nostri nonni: i modi di dire, i proverbi, gli usi e i costumi che con il tempo si sono persi. E’ un gruppo teatrale particolarmente attivo: in soli quattro anni ha portato in scena ben otto commedie con oltre cinquanta repliche portate in scena in molti teatri calabresi, dove hanno ottenuto diversi i riconoscimenti. La scorsa estate, proprio con la commedia che hanno rappresentato ieri sera a Cariati, hanno vinto il primo premio come miglior scenografia al concorso del Festival Mediterraneo di Altomonte e una menzione speciale all’attrice Gessica Pulice al 36^ Concorso Teatrale Città di Soveria Mannelli . “Habemus Pappam”, questo è il titolo che, pur evocando un’elezione papale, ci ha raccontato, invece, una colorita elezione amministrativa comunale, durante la quale a contendersi la carica di sindaco sono in due: da un lato Aurelio Panzafonda, il candidato della prima coalizione retta da tre leader, di cui uno miope che quindi non vede, l’altro sordo che quindi non sente ed un’altra. che, come dire, non parla proprio in maniera cosi chiara. Dall’atra parte c’è Salvatore del Popolo e sua figlia Luce, entrambi nella lista “Aria nuova”. Quello che viene rappresentato è un clima a tratti desolante, fatto di ricatti e richieste di ogni genere, ma anche esilarante, con un improvviso colpo di scena finale, realizzato da: Aurelio Panzafonda (Marco Lombardo); Fosca la moglie (Martina Passaniti); Salvatore del Popolo (Luca Paparelli); Luce del Popolo (Luana Aiello); Alfredo dal Caldo (Franco Passaniti); Assunta Manno (Noemi Passaniti): Liberata Pollastrona (Gessica Pulice); Maresaciallo De Fazio (Francesco Iaccino); Ispettore Sottile (Franco Aiello); Responsabile di Scena (Francesca Trozzo); Aiuti di Scena (Rita Ponti, Eugenio e Giuseppe Pollice).
Cariati:Tante risate al Teatro comunale con “Habemus Pappam”
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