Napoli (Campania) 14 marzo 2016

Casandrino

Casandrino – Bando NU e licenze in zona rossa, occhi puntati dell’Antimafia. Dopo le dimissioni al vetriolo dell’assessore Florindo D’Angelo componente della giunta capeggiata dal sindaco Antimo silvestre e lo sfaldamento progressivo della compagine di governo: sotto la lente dei carabinieri finisce il bando di circa 9 milioni di euro relativo all’appalto d’igiene urbana. Un appalto che attualmente vede la gestione della raccolta rifiuti affidata al consorzio CITE, già finito quest’ultimo nel mirino della Procura. A tenere banco nelle ultime ore, e forse ad attirare le attenzioni degli inquirenti che pare abbiano già sentito alcune persone, diverse modifiche apportate al bando di gara. Infatti, modificando l’articolato originario e consentendo alle aziende interessate di dover dimostrare di aver raggiunto un tasso medio di raccolta differenziato di almeno il 50 per cento in un anno degli ultimi tre, si contrasterebbe palesemente con l’art. 40 del Capitolato Speciale di appalto che, invece, fissava tassativamente la raccolta differenziata ad un livello minimo del 65 per cento. Il Disciplinare di gara sarebbe poi stato modificato in altri tre punti, incidendo sui requisiti tecnici e finanziari richiesti alle aziende partecipanti, determinandone una riduzione generalizzata degli standards qualitativi in un comune già alle prese con un servizio che fa acqua da tutte le parti. Il bando attuale, segue l’appalto precedente che fu vinto con un ribasso incredibile dello 0,1 per cento. In data 13 gennaio scorso, quando mancavano solo cinque giorni alla chiusura del bando di gara, previsto per il diciotto dello stesso mese, sarebbe stato modificato il disciplinare di gara concedendo solo sette giorni di proroga, sabato e domenica compresi, per la chiusura di termini. Il bando, inoltre, sarebbe stato modificato con una procedura irrituale: una semplice nota a firma del responsabile affissa all’albo pretorio; in data diciotto gennaio, scadenza originaria del bando si sarebbe posticipata forse la nota del 13 e venendo poi prodotta una determina la ( n. 12 del 18.01.2016), poi affissa all’albo pretorio, in cui venivano ribadite le modifiche apportate al disciplinare di gara. In molti a questo punto si chiedono, visto che si tratta di un appalto di 9 milioni di euro, molto appetibile, almeno in teoria per le aziende del settore, se sia ragionevole chiedersi che diffusione abbia avuto il nuovo bando di gara, su quanti e quali siti specializzati sia stato pubblicato, quante aziende abbiano avuto la possibilità di visionarlo. Tra l’altro risulterebbe che alla chiusura del termine di gara sarebbero pervenute solo due offerte. Intanto, a tenere banco sono anche le concessioni edilizie e recuperi abitativi rilasciati nella zona dell’alveo rientrante nella fattispecie di zona rossa. Addirittura ci sarebbe stato il rilascio di concessioni per la costruzione di distributori di benzina e sottotetti con recuperi abitativi a politici di primo piano del comune, che se accertati oltre ad essere in violazione delle norme risulterebbero in palese conflitto di interessi. E anche su questo punto, c’è chi giura che potrebbero esserci eclatanti sviluppi.