Casavatore – Rifiuti pericolosi e carcasse d’auto, proseguono a 360° le indagini. La Procura a caccia della provenienza dei materiali sequestrati. In seguito ai recenti sequestri, va avanti l’operazione “Terra dei fuochi” coordinata dal sostituto Procuratore della Repubblica di Napoli Nord, dott. Federico Bisceglia, e diretta dal comandante della polizia locale di Casavatore, il colonnello Antonio Piricelli in collaborazione con la sezione di polizia giudiziaria del Corpo Forestale dello Stato. Dopo il sequestro di polizia giudiziaria di uno stabilimento di circa duemila metri quadri ubicato nella zona industriale di Casavatore, e il fermo di due autoarticolati contenenti materiali ferrosi, all’interno dei quali era stato rilevato il trasporto di materiali pericolosi, ieri l’altro c’è stata la verifica e analisi dei materiali posti sotto sequestro. Da quanto si è appreso, l’accertamento è stato avviato alla presenza dell’ARPAC ( agenzia regionale) e delle parti, assistite sia dal legale che dai tecnici abilitati. L’apertura per codificare i materiali che sono stati sequestrati, sembra abbia portato all’accertamento dell’esistenza di materiali pericolosi non smaltiti secondo le norme previste in questi casi per quanto riguarda i materiali ferrosi e carcasse d’auto. L’operazione sembrava delle più semplici in quanto nelle settimane precedenti circolavano voci su eventuali imprecisioni procedurali ad appannaggio degli uomini della polizia locale e la sezione di p.g. della forestale. Ma la verità è giunta proprio quando ieri l’altro, nell’aprire i rottami delle auto accartocciate per catalogarne i materiali contenuti nei cassoni e posti sotto sequestro, sono risultati essere codificati e catalogati tutti pericolosi e dannosi per l’ambiente. Ma l’altro aspetto al vaglio degli inquirenti, è che dalle attività di polizia espletate durante lo spacchettamento, tutto documentato anche fotograficamente, siano emersi risultati inaspettati anche sotto il profilo penale ai fini delle attività dibattimentali. La problematica è rivolta anche verso gli autoarticolati che sembra ormai dirigersi inesorabilmente alla confisca così come previsto dalle normative vigenti in materia. Le indagini, condotte in gran silenzio dal colonnello Antonio Piricelli unitamente al corpo forestale dello stato diretta dal V.S. Mottola Roberto, sono sole le ultime in termini di tempo per la salvaguardia del territorio.
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