Casavatore – Entra nel vivo la campagna elettorale, il candidato sindaco Lorenza Orefice, funzionario della Asl Na2 Nord, espone la sua ricetta per la città. “La forza dei fatti, avanti con il buon Governo”. Le elezioni di Casavatore si stanno caratterizzando per le solite promesse vuote che qualche seguace di un ex sindaco, oggi seduto in scranni di legno spento, vorrebbe propinare ai poveri cittadini. Ma Lorenza Orefice, a guida di una coalizione composta da Orgoglio Campano, Casavatore deve Cambiare, Partito Socialista Italiano, Progetto per Casavatore, Città Ideale, Un’Altra Casavatore e Popolari: rappresenta una coalizione forte e competitiva, che ha basato tutto su una campagna elettorale improntata sulla concretezza e sulla necessità di cambiamento che porteranno con molta probabilità ad ottenere un risultato straordinario, superiore a quello della media locale e di qualche listarella. “Lavorando tutti insieme, dando a persone nuove e di comprovata serietà la responsabilità della guida. Vorremmo vedere al timone del comune persone scelte dalla gente, rione per rione, perché riconosciute per la loro capacità e onestà. Persone competenti che, riunite a un tavolo, prendano in esame l’attuale situazione del Paese e organizzino un programma per il suo rilancio; persone che non mettano davanti a tutto il proprio tornaconto, o quello della propria corporazione, ma che guardino al bene della società e ai suoi bisogni. La nostra alleanza guarda a tutte le idee politiche che aspirano a un rinnovamento vero in direzione del bene comune. Idee che noi tenteremo di far germogliare, crescere e diffondere: speriamo che nuovi partiti, o i vecchi partiti con gente nuova, vogliano fare la loro parte. Vorremo poi che il cambiamento venisse attuato a partire dalle sedi naturali e deputate della politica: gli organi di governo del nostro martoriato paese”. Frattanto, le sciarpette vagabonde più smarrite che mai, messa in soffitta la loro “saggezza poetica”, con il loro sguardo terso e i capelli inerpicati, logorroicamente persi nei loro ragionamenti da far cadere le teste, ancora scrutano l’orizzonte per qualche notizia che per loro non arriverà mai. Purtroppo, non gli resterà che trascorrere le giornate seduti su qualche panchine sperduta di qualche villa comunale, e pensare con nostalgia ai bei tempi che furono. Su su, leggiadra sciarpetta !
Maurilio Testadiraso