Casavatore – Pulizie stradali, è sfida all’ultima bonifica. Slogan del Pd, ma è solo l’intervento della Città Metropolitana. Oramai sembra essere diventato il paese di chi la spara più grossa. In campagna elettorale la maggioranza capeggiata dal sindaco Lorenza Orefice aveva preso impegno solenne alla riapertura della strada chiusa che collega la città alla vicina Secondigliano. Un opera che dai fiumi di parole e i proclami a giorni alterni divulgati attraverso i propri araldi, sembrava quasi si potesse toccare con mano. Qualcuno addirittura come in un famoso film di Totò, in una sorta di miraggio intravedeva pure l’accesso al ponte. La città sta “cambiando direzione”, dicevano i supporter di Orefice. Ma più che cambi di direzione, a Casavatore sono cambiati solo i sensi unici, visto che per poter recarsi alla vicina Secondigliano, bisogna fare il “Giro d’Italia”. Anche i grillini erano intervenuti a mezzo Senatore della Repubblica con una interrogazione parlamentare. In questa sfida surreale, si inserisce anche il Pd locale che leccandosi ancora le ferite della sconfitta elettorale, sta cercando di trovare i propri spazi e la propria identità. Infatti, dopo la bonifica della strada extraurbana definita dalla coalizione di governo a costo zero, e che invece ha gravato nella parte del conferimento i discarica sui cittadini casavatoresi; ora per superarsi anche i democrat locali si sono messi in gioco. Dalla loro pagina fb, con tanto di foto e il consigliere comunale Fiore al seguito, si sono fatti immortalare in compagnia degli operatori intenti a ripulire dalle erbacce e rifiuti, la rampa di accesso al ponte di Casavatore in via Taverna Rossa con uno slogan che sembra tutto un programma: “il Pd c’è !”. “ I casavatoresi naturalmente, neanche più ascoltano queste fantasmagoriche alluvioni di giuramenti ingannevoli, promesse e fatti immaginari e previsioni avventate. E per i superstiti spettatori, spesso l’unico divertimento consiste nel vedere chi la spara più grossa. Quando politici e politicanti scopriranno che tutto questo parlarsi addosso tra le macerie non serve a niente sarà sempre tardi. Come disse un ministro al suo giovane e sgomitante vice: tu ti arrampichi, ti arrampichi, ma non vedi che è tutta pianura?” , stigmatizza Salvatore un cittadino stufo delle solite chiacchiere. Insomma, la sindrome di chi la spara più grossa secondo i cittadini, è ormai diventata una malattia congenita che ha un’insolita facilità a propagarsi per contatto diretto o indiretto. Chiunque può essere contagiato, ma è notevole osservare che alcune persone hanno una smisurata tendenza al contagio: ad esempio i politici.
Marco Olivella