Casavatore – Scontro in maggioranza, Lorenza Orefice e Marco Capparone danno lezioni di alta politica. Scompare “l’Orgoglio Campano”. Se qualcuno nella piccola cittadina a nord di Napoli pensava di averle viste tutte, allora quello che è accaduto nelle ultime ore ha dell’incredibile. Anzi: miracoloso. Dimissioni, appoggio esterno, amministrazione, tutto faceva propendere o pensare che Orefice fosse oramai al capolinea. Macché ! Ecco che i consiglieri Pasquale Palmentieri (Orgoglio Campano), Vincenzo Buono, Mario Seller e Rosaria Violetti, pur mantenendo le posizioni di consiglieri “esterni” alla maggioranza, garantiranno la loro presenza (e quindi il numero legale), in consiglio. Una decisione tanto repentina da attirare le attenzioni degli organismi sovracomunali. Una posizione invece tanto coerente quella del sindaco Lorenza Orefice e del consigliere Marco Capparone, che alla fine ha dato i suoi frutti. Almeno per ora, politicamente e “rimangiandosi” quanto finora fatto e da qualcuno anche detto: i quattro consiglieri sosterranno fino alla fine eventualmente anticipata questa maggioranza. Infatti a Casavatore si è insediata la Commissione d’Accesso per verificare eventuali ingerenze della criminalità organizzata. Mentre vanno avanti spedite le indagini della Direzione Distrettuale Antimafia e della Procura Napoli Nord che contano già una ventina di indagati per reati che vanno dal voto di scambio mafioso, all’abuso in atti d’ufficio, all’omissione. “Di fronte a questo disastro politico-consiliare, di fronte a questi giochi da furbetti, si è levato un coro unanime di chi ha predicato bene e ora “razzolato” male”, afferma il consigliere Mimmo Fiore. “ Saremo vigili a capire cosa si cela dietro questo dietrofront che sa tanto di voler cambiare tutto per non cambiare nulla. Una posizione tanto ondivaga quasi da salto del “canguro” che disorienta visto che avevano fatto emergere l’inserimento nel bilancio di capitoli appositi che visioneremo parola per parola. Scambiare la democrazia e l’amor patrio per il paese con accordi politici, però non sta in piedi”.
red. cro.