Caserta (Campania) 12 aprile 2017

Caserta scopre “Lo Sfidante” e ringrazia Vincenzo iorio

In una città come Caserta erosa dai morsi degli intrallazzi istituzionali, dall’ignoranza sovrana e dai vischiosi plagi pseudo religiosi avidamente svenduti nei pressi del “Buon Pastore” dai leaders di presunte associazioni caritatevoli, le rutilanti scie culturali, sebbene rare ed esigue, non passano certo inosservate. Presso l’associazione “Aura Angeli” di via Mulini Militari, un’oasi di cultura e penetrante spiritualità immersa nella quiete della periferia del capoluogo di Terra di Lavoro, mercoledi 12 aprile alle ore 17.30 si è tenuta una brillante conferenza presieduta dal caleidoscopico Vincenzo Iorio, intrepido studioso casertano, ricercatore e direttore del Museo della Scienza “A. Sannia “ di Morcone (Benevento). Tantissime sono state le persone intervenute che hanno voluto condividere con spiazzante entusiasmo il nerbo e lo spirito degli argomenti trattati nel corso della lunga digressione intitolata “Lo Sfidante”. La mente umana è ininterrottamente sottoposta ad un severo e prostrante stillicidio di percezioni erronee e fuorvianti, culminanti in sciami di distoniche anomalie e batterie di insidiose restrizioni lobotomizzanti. Si tratta di ingerenze abnormi che impongono una gravosa, spesso irreversibile ipoteca sui processi evolutivi e cognitivi interiori, perennemente assoggettati a “sfide” spasmodiche ed asfittiche di complessa interpretazione. Svincolarsi da dogmi, preconcetti, monolitici orpelli e bigotti gravami rappresenta l’unica alternativa ai corrosivi condizionamenti della coscienza per battere l’annichilimento e lo “sfidante”. E’ facile riconoscerne gli oscuri e malefici tratti distintivi perchè egli appare come un avversario sleale, un giudice tendenzioso ed un sudicio delatore della propria coscienza, asservito all’empio vuoto del nulla. Per contrastare “lo sfidante” è indispensabile affrancarsi dalle dipendenze, abbattendo “i rumori di fondo” emessi da consiglieri avversi con l’ausilio di “alleati” virtuosi e vigore interiore. Vincere ”lo sfidante” significa contrapporsi con destrezza alla sua ostilità maturando prospettive evolutive, dalle quali scorgere tutte le declinazioni culturali possibili della Realtà Superiore. E’ questo in estrema sintesi il messaggio che Enzo Iorio ha voluto garbatamente stillare alla comunità senza risparmiare critiche sottili e sagaci agli oppiacei legacci annodati nel tempo dalla Chiesa e dal cristianesimo, ferali come fruscianti dardi insanguinati, conficcati ancora oggi nell’umana dignità. Un monito quello appena descritto, rispetto al quale, secondo chi scrive, episcopato e ordine sacerdotale casertano non possono ritenersi immuni essendo note dagli Archivi Storici della Reggia di Caserta le mire egemoniche ed affaristiche del clero locale sin dal lontano 1562. Ma a parere di chi scrive non è solo la Chiesa a “sfidare” il divino dono del Libero Arbitrio che l’uomo moderno sembra sottostimare quotidianamente, ma anche la scuola e l’università. Difatti alcuni libri di testo imposti dai docenti brulicano, talvolta di “mezze verità”, concetti parziali ed indicazioni ellittiche, perfettamente omologate ed allineate a precisi dictat prescritti dalle maggioranze politiche. Taluni insegnamenti sembrano configurati ad arte per plasmare ed inclinare l’attenzione degli studenti verso intenti particolari ed interessi elitari. A prescindere dalle predette considerazioni è auspicabile che l’insegnamento confezionato da Vincenzo Iorio con dovizia di particolari e poliedrici contributi rimanga impresso nella consapevolezza di tutti gli studenti campani. Sono proprio questi ultimi e quelli meridionali più in generale ad essere stati definiti “Scarsi Impreparati” (ignoranti?) dal professor Francesco Pastore (docente di Economia Politica della SUN, Santa Maria Capua Vetere) nel corso di una sommaria e prolissa disamina dedicata alla disoccupazione giovanile intitolata “Fuori dal Tunnel”. Il docente in questione, dopo aver realisticamente spiegato alcune cause della difficile transizione scuola lavoro sottace integralmente che il nostro paese detiene da tempo il più basso rapporto dell’UE fra il numero degli studenti e quello degli insegnanti. Tale rapporto sceso ai minimi storici (9 a 1) grazie alla premiata ditta Renzi, Fornero & Co. è destinato a diminuire ulteriormente per via delle animate pressioni laiche e religiose di quanti intendono strumentalizzare la conoscenza per tramutare la scuola in un bacino di consensi. Omettere un simile particolare in un testo universitario dedicato all’ istruzione e ai disagi giovanili come fa il professore Pastore nel suo libro significa, a parere di scrive, astenersi deliberatamente dalle doverose argomentazioni inerenti i legami fra bassa produttività degli insegnanti, sprechi di risorse, demotivazione professionale, assenza di premialità, baronati e strapotere dei dirigenti scolastici. Personali considerazioni da docente queste ultime, che suggeriscono visuali macroeconomiche disfunzionali ben più ampie e profonde di quelle descriite ingenuamente dai triti e ritriti paradigmi accademici. Insomma, fino a quando la conoscenza sarà circoscritta a percezioni ridotte a brandelli e frammenti sfilacciati ci sarà sempre uno “sfidante” da battere ed uno stridente dualismo da superare consapevolmente. Questa la conclusione alla quale giunge il professore Vincenzo Iorio con sopraffina ricerca e policromi approcci chiarificatori. Del resto, dall’oscurantismo caliginoso si profila un’agevole strategia usurante fondata sullo sfruttamento della dignità e lo smembramento della coscienza. Si tratta di una riflessione suggerita anche dallo scrittore americano Ezra Pound, accusato di pazzia per le sue ingombranti intuizioni. Siano benvenute dunque, tutte le manifestazioni di smarrimento del senno che, in qualche modo, incentivino l’uomo a recuperare la verità e ad accrescerne la fame. L’anima pensante della città di Caserta, seppur tramortita dalla cachettica letargia che affligge ad oggi gran parte dei i suoi cittadini, loda Vincenzo Iorio per aver degnamente celebrato Platone, Pirandello, Hegel e Nietzsche senza colpo ferire.