Cosenza (Calabria) 13 aprile 2015

Catanzaro la Torre Cavallara Lido Il mistero ancora irrisolto

Ancor oggi molti non sono a conoscenza, dell’esistenza della magnifica Torre Cavallara, che domina su di una collina alle spalle della Marina di Catanzaro. Per raggiungerla, bisogna inoltrarsi nel quartiere Aranceto, risalendo la Via Sicilia fino ad un certo punto con la macchina, per poi proseguire a piedi ed arrivare sino al vasto pianoro, dove la Torre è appunto situata. Qui “mare e monti” si baciano in un panorama mozzafiato: il centro della città di Catanzaro da un lato ed il magnifico Golfo di Squillace dall’altro. La Torre, anticamente chiamata dai marinoti “u Castellu”, risale al XVI secolo, ed appartiene a quella serie di torri che vennero poste a difesa delle coste calabre.

La costruzione, cosi denominata per via delle guardie a cavallo che fungevano “da sentinella”, si presenta a pianta quadra e su due livelli. Il piano terreno si presuppone servisse da stalla per i cavalli, mentre il piano superiore, al quale si accedeva a mezzo di una scala esterna ad arco con un ponte levatoio in legno (oramai non più esistente) era adibito come ricovero per i “cavallai”. Questi ultimi, avvisavano dell’arrivo di navi nemiche i vicini presidi militari, con segnali di fumo o con il suono di corni. La copertura della Torre oramai non più esistente, come anche parte della facciata ed il degrado intorno, denotano uno stato di evidente abbandono. Si racconta anche dell’esistenza di un tunnel sotterraneo, che dalla Torre portava sino alla costa, e veniva usato per l’appunto dai cavallari (pare che l’uscita fosse dietro l’attuale campo sportivo del quartiere marinaro). Il tunnel in questione, probabilmente fu occultato da una setta satanica operante negli anni addietro nella Torre. In passato infatti, da alcune indagini da parte della procura di Catanzaro, si venne a conoscenza di alcune sette che intraprendevano riti satanici all’interno della Torre, sede quindi di misteri e oscurità. Se ne possono vedere ancora i segni all’interno, una figura androgina campeggia sulla parete: tre corna sulla testa, la fiaccola di Lucifero, ali di corvo, seno femminile e piedi caprini. Questo simbolo apparteneva ad una setta chiamata “Ordine del triangolo nero”, che molto probabilmente aveva scelto la Torre come sede delle riunioni. La Torre Cavallara rientra nei beni ambientali da salvare (posta sotto vincolo dalla Soprintendenza BSAE della Calabria), e nonostante sia proprietà di privati la sua salvaguardia sarebbe d’obbligo. Finora nulla è stato fatto per la rivalutazione di questo importante “frammento” della nostra storia, che avrebbe un considerevole ruolo culturale e turistico. Come abbiamo già messo in evidenza, lo stato di abbandono è palese, e nel qual caso non si operasse in maniera subitanea, la situazione potrebbe peggiorare, il che implicherebbe un dispendio maggiore di quello attuale. Come mai ancora nulla è stato fatto in merito..? Non vorremmo mai, che il tempo possa far dimenticare questo grande “tesoro” culturale, o peggio ancora possa scomparire, cedendo il posto ad una sconsiderata cementificazione…. E’ per caso questo lo scopo? Non si faccia sì, che ciò che il tempo ha finora conservato, possa dissolversi per l’incuria che spesso regna nella nostra Calabria, si dia piuttosto voce e corpo alla rivalutazione di questa magnifica costruzione.