Ciriè (To) 7 Gennaio 2018
EMERGENZA PRONTO SOCCORSO,IL GRIDO DI ALLARME INASCOLTAT0
Purtroppo, non finisce con l’influenza l’emergenza nei Pronto Soccorso Piemontesi. Evidentemente, non aver previsto una adeguata risposta territoriale e il conseguente taglio dei posti letto comincia a farsi sentire pesantemente sulle strutture di emergenza ospedaliera.Dalle Molinette al San Luigi al Giovanni Bosco a Rivoli a Ciriè e così via.Tutti i giorni in una di queste strutture può succedere qualsiasi cosa.Alle giornate in attesa di ricovero, alle ore di attesa, alla mancanza di barelle, al sovraffollamento, al fermo ambulanze e ciò che preoccupa maggiormente in questo delicato e difficile momento è l’elevato rischio di errore.Le condizioni attuali, possono, in alcune giornate e in alcuni frangenti di grande afflusso,all’interno di queste strutture, non garantire più la dovuta sicurezza nell’erogare l’assistenza ai pazienti.Ma quello che maggiormente indigna è ciò che è successo nella giornata di ieri,Venerdì 5 Gennaio,all’Ospedale di Ciriè dove gli accessi sono stati ben 325 gestiti da 5 Medici,6 Infermieri e 3 Oss.Una giornata da dimenticare e che dovrebbe far riflettere coloro che dovrebbero garantire e dare un supporto,oltre che morale,con nuove assunzioni,la creazione di posti letto,e la sicurezza stessa del nosocomio che giunta la notte diventa terra di nessuno.
Entrando al’interno del Pronto Soccorso lo scenario era apocalittico,con bambini in lacrime e anziani messi un pò ovunque,almeno 8 le ambulanze ferme nel piazzale di accesso senza aver la possibilità di garantire ulteriori servizi in quanto le barelle a disposizione erano finite,la corsia e ogni singola stanza era satura di persone riverse sulle barelle.
E poi ancora i rimbalzi tra guardia Medica e Pronto Soccorso dove molti pazienti non sapevano più in quale direzione andare per via di rimbalzi a destra e sinistra.
Ma l’amarezza più grande è stata il vedere tutto il personale medico correre ovunque tra prelievi e flebo,un personale composto e stanco,un personale abbandonato a se stesso che nonostante tutto ha fatto il possibile pur di garantire il servizio.E poi il momento più toccante quando un Soccorritore,in un momento di debolezza e visibilmente commosso,ha iniziato a piangere, per il fatto di sentirsi “inutile” in una situazione come questa,e incalza ” Sembra tutto un film,uno scenario di guerra, e pensare che a Lanzo abbiamo un mega Ospedale e non funziona”.Già Lanzo,un ospedale dove hanno pensato bene di far chiudere il Pronto Soccorso alle 20,00 con un bacino d’utenza di almeno 40.000 persone,che di conseguenza vanno a congestionare quello di Ciriè.
Storie di un personale Medico che grida aiuto e non viene ascoltato,e mentre per ore e ore hanno dato il meglio,nessun responsabile o direttore dell’azienda era presente.
Detto tutto ? No manca ancora qualcosa perchè in compenso hanno tolto 60 milioni di euro sulla nostra pelle ma hanno dato 110 milioni al Giubileo,ma questa è un’altra storia,una storia come tante,la storia di sempre.Non bisognerebbe permettere che facciano questo sulla nostra pelle, la sanità e la salute sono un diritto di tutti.
Francesco Vivenza e A.SDL
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Ciriè Emergenza Pronto Soccorso
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