Cosa succede nella sanità, per quanto concerne le raccolte di sangue ???
In data 28 aprile 2008 , il Presidente della giunta regionale con numero di delibera -1183-,disciplina definizioni e compiti dell’assetto organizzativo dei DIMT (Dipartimenti Interaziendali di Medicina Trasfusionale). Il DIMT era stato costituito per seguire gli indirizzi del Crat, doveva organizzare e controllare tutte le attività delle strutture di medicina trasfusionale del territorio di competenza. Doveva organizzare la rete di raccolta sangue ed emoderivati, al fine di raggiungere l’autosufficienza, rispettando le previsioni delle raccolte, doveva perseguire la compensazione di emoderivati ed emocomponenti tra le varie strutture,sia a livello provinciale che regionale, ed anche extraregionale. La promozione ed il coordinamento di tutto ciò doveva essere fatto insieme alle Associazioni dei Donatori. Tutto ciò e molte altre cose ancora, erano le direttive che doveva perseguire il DIMT dell’ASL FG. Ma la situazione delle raccolte sangue, è stranamente a dir pocodisastrosa. In base ad una normativa europea poi nazionale ed infine regionale, i Centri di Raccolta Sangue, dovevano rispettare determinati requisiti . Chi doveva effettuare le verifiche di questi centri, sono stati nominati, secondo le direttive del Centro Nazionale Sangue. Fino a che questa verifica non viene effettuata, da parte della persona nominata, si possono ancora effettuare le raccolte . Ma tutto ciò non avviene, tutto a discapito di chi ha necessità di trasfusioni o di emoderivati, con la conseguente carenza di Sangue e di tutti i suoi componenti. Nei vari incontri effettuati con Dirigenti di dipartimento, prospettando tutte le varie problematiche, è stata data come risposta alle varie Associazioni di Donatori, “ ci conviene comprare il sangue “. Forse non tutti sanno i costi di una sacca di sangue, e con queste intenzioni si aggraverebbero le spese dell’ ASL FG. Risultato di questo atteggiamento ha causato il forte calo delle donazioni.
Ci chiediamo perché tutto questo? A chi giova tutto ciò? Quali possono essere gli interessi? E di chi?
CittadinanzaAttiva di Cerignola , in più incontri con le associazioni Avis Cerignola,FidasZapponeta, Avis Ortanovae Fratres Cerignola, ha recepito tutto il malessere , senza contare la possibilità di chiusura, delle suddette Associazioni nei piccoli paesi, dove non esiste un Centro Trasfusionale.
Per tutto ciò che sta accadendo Denuncia a mezzo stampa tutta questa situazione anomala, e chiede all’Ass. Reg. dott.sa Elena Gentile, all’ing. Attilio Manfrini, al dott. Pacilli, al dott. Dimauro un tavolo di confronto serio e partecipato, insieme ai presidenti provinciali e locali delle Associazioni dei Donatori per poter trovare una valida soluzione.