Ancona (Marche) 17 aprile 2017

COLLINE MARCHIGIANE FILOTTRANO

Filottrano (Filottrà o più anticamente Filattrà nel dialetto locale) è un comune italiano di 9.745 abitanti[1] della provincia di Ancona nelle MarcheÈ difficile dire con precisione quando il paese di Filottrano sia sorto, ma si può senz’altro affermare che le sue origini risalgono al V-VI millennio a.C.[senza fonte] Successivamente, nel VI secolo a.C., i Galli Senoni si stanziarono perfino a Santa Paolina, ove venne rinvenuto un importantissimo sepolcreto, tra i più interessanti d’Italia. Le usanze, i costumi e tutto ciò che riguarda la cultura dei Galli sono descritte da Giulio Cesare nei suoi Commentarii de bello civili, in cui talvolta la narrazione degli eventi bellici lascia spazio a veri e propri “excursus etnografici” sul modello dei più grandi storici dell’antichità, quali Erodoto e Tucidide. In epoca romana, venne costruita la colonia di Veragra presso l’attuale Fratte, ma l’insediamento venne saccheggiato e distrutto nel 568 d.C. dagli ostrogoti.

Le prime fonti certe sulla fondazione di Filottrano risalgono al 1187 per opera di Papa Gregorio VIII, le quali danno la certezza di una reale esistenza già in quegli anni di Filottrano. Etimologicamente “Filottrano” è la sintesi della formula “Mons Philiorum Optrani”, Monte dei figli di Ottrano, che la leggenda vuole sia il fondatore longobardo della città. I filottranesi nel Dopoguerra eressero una statua in suo onore che posero nella piazza principale, Piazza Mazzini. In principio Montefilottrano era solo un piccolo oppidum, che fu con i secoli ingrandito sempre più. Nel corso dell’Alto prima e del Basso medioevo poi le abitazioni cittadine e le fortificazioni vengono ampliate, si notino al riguardo le mura castellane del XIV secolo circa. In quel tempo l’economia si basava sull’agricoltura, come dimostra la fitte rete di grotte sotto il paese, la quale serviva per tenere le provviste in tempo di carestia, di guerra o di particolare siccità. Le grotte non sono visitabili, sebbene in alcuni locali si può vedere il punto in cui si entrava. Sempre in epoca medievale Filottrano venne coinvolta nello scontro tra Guelfi e Ghibellini e per ragioni sia di confine che di interessi politico-religiosi alle vicine Cingoli (Cingulum) e Osimo (Auximum), come attesta la famosa festa medievale dello “Stivale”, che fa rivivere l’atmosfera molto suggestiva e affascinante di quei tempi.

Di notevole importanza è il grande monastero di Storaco (XII-XIII secolo, ma forse i primi insediamenti risalgono a sei secoli prima), oggi non più esistente, ma fonti confermano che per le popolazioni limitrofe era un importante punto di pellegrinaggio. La leggenda vuole che il castello e il monastero siano stati abbattuti per ricavarne i mattoni necessari alla costruzione del paese. A causa di eventi bellici la chiesa restante è stata in parte danneggiata e oggi è stata completamente abbandonata, trascurandone il valore storico e artistico. Montefilottrano era circondato da molti altri “castelli”, che da autonomi passarono sotto la soggezione del castrum più grande per importanza e per la favorevole posizione più elevata. Notevole importanza strategica ricopre la posizione in cui il paese si trova, tanto che fu un caposaldo che permise la risalita degli Alleati verso la liberazione del Centro e Nord Italia. Infatti tra il 1° e il 9 luglio 1944 vi combatté il “Nembo”[3], che indubbiamente fu una delle più eccellenti operazioni del Corpo Italiano di Liberazione ad è ancora viva nella mente degli abitanti. Con il primo Dopoguerra e l’età del benessere il paese crebbe sotto ogni punto di vista: da quello demografico a quello economico.