Subiaco (Lazio) 28 novembre 2017

Comune paga 120 libri con scritti di suo legale SBC: spreco

Subiaco Bene Comune critica l’acquisto da parte del Comune di 120 copie di un libro con poesie di Nicola Bultrini, avvocato di cui spesso si è servita l’Amministrazione: “Girovagando tra gli scaffali della biblioteca, ci ha catturato l’attenzione un volume di poesie dal titolo assai singolare “Sulla Scia Dei Piovaschi “ Poeti Italiani Tra Due Millenni, incuriositi dal testo abbiamo guardato nel dettaglio la copertina e dato una scorsa agli autori delle poesie.
Tra i molti autori, un nome in particolare ha colpito la nostra attenzione, un tal ‘Nicola Bultrini’, un nome che negli ultimi anni ha riecheggiato spesso nelle stanze comunali e negli atti amministrativi dell’Ente.
Nicola Bultrini infatti, oltre a scrivere poesie, è un avvocato fiduciario del Comune di Subiaco al quale sono stati affidati numerosi incarichi legali e, su informazione di qualcuno, intratterrebbe stretti rapporti di amicizia con alcuni amministratori comunali.
Fin qui nulla di strano, tranne una piccola nota di malizia ovviamente, qualcosa però ci suggeriva di approfondire la questione.
Facendo una lunga ricerca sul sito del comune infatti, sono emersi chiaramente degli elementi degni di nota.
Sono stati rilevati due atti amministrativi, uno relativo ad un impegno di spesa, Determinazione n. 141 del 03/09/2015, a firma del segretario comunale, con la motivazione: “RAVVISATA la necessità di dover provvedere all’acquisto n.120 copie del libro “Sulla scia dei piovaschi” Poeti tra due millenni della Casa Editrice Archinto, per una spesa complessiva di € 2.500 e l’altro, la Determinazione n. 79 del 13/04/2016, che autorizzava il pagamento della fattura dell’importo di € 2.500 alla Casa Editrice Archinto.
Il 10 settembre, in occasione dell’evento “Fieramente il libro”, presso la Rocca Abbaziale, il libro veniva presentato dallo stesso Nicola Bultrini, insieme ad altri autori.
Ora la domanda che ci viene spontanea è:
Se pur lodevole l’iniziativa culturale del 10 settembre 2016, chi avrebbe autorizzato l’acquisto e quale sarebbe stata la “necessità” di dover comperare ben 120 (Centoventi) copie di un libro di poesie, peraltro testo mai visto in giro, per una spesa di € 2.500 di denaro pubblico ?
Sarebbe opportuno che qualche amministratore, magari il sindaco o l’assessore alla cultura, spiegasse ai cittadini come mai sono stati spesi i soldi della collettività in maniera così improvvida e che fine abbiano fatto i volumi.
Un altro esempio di opaca gestione della cosa pubblica che forse meriterebbe una segnalazione alla Corte dei Conti !”