– In scena fino a Domenica 15 novembre al Nuovo Teatro Ariberto di Milano “L’Ingegnere di Fossoli – 12 luglio ’44: Carlo Bianchi e gli altri martiri di Cibeno”. La pièce, firmata da Marco Filatori (musica originale di Carlo Boccadoro, assistente alla regia Anna Maria Pasquazzo), ripercorre uno dei momenti più tragici e drammatici della nostra storia anche se meno conosciuti e del quale poco se ne è anche parlato: la strage di Fossoli e dei sui 67 martiri. L’opera di Filatori (attore e regista, Direttore artistico della Scuola e della Compagnia del Teatro del Battito), si ispira in parte al libro autobiografico di Danilo Sacchi “Fossoli: transito per Auschwitz” da cui sono stati tratti alcuni degli episodi e dei personaggi che vengono messi in scena. Lo spettaccolo è stato patrocinato da ANED, ANPI e ANPC.
“Fare memoria è un’azione profondamente civile. E la memoria è il filo robusto che intesse questo spettacolo sulla strage di Fossoli, che Marco Filatori ha scritto su espresso desiderio degli eredi di uno degli internati del campo; Carlo Bianchi: la memoria della famiglia, che ha messo a disposizione le carte e i pochi materiali esistenti sul caso; la memoria di Carlo, racchiusa Plateain una manciata di lettere; la memoria di Italo, immaginario narratore che nella finzione scenica è un ex repubblichino in servizio a Fossoli durante la breve permanenza di Bianchi e, trent’anni dopo, davanti a un registratore e a una bottiglia di vino, racconta. Mentre fuori le strade sono deserte e gli italiani sono incollati ai televisori per la finalissima di Rischiatutto, il 25 maggio del 1974, Italo ricorda la vita al campo, la strana amicizia con quel prigioniero e quella notte prima che lo portassero via assieme agli altri 66. Per lui è l’ultima possibilità per ricordare. Per noi la prima per non scordare una storia di cui ancora si sa troppo poco.”
Marco Filatori al Nuovo Teatro Ariberto con “L’Ingegnere di Fossoli”
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