Altre note sull’incontro con le Curatele, 8 ottobre 2015.
Il giorno prima dell’incontro tra obbligazionisti e curatela, quindi il 7 Ottobre 2015 è stata consegnata la “semestrale SDF” e quindi fra poco sarà pubblica nel Registro delle Imprese.
I beni che sono in mano all’avv. Taglialatela appartenenti alla SDF non sono stimati perché le stime costano molto, per esempio per i beni del Trust Gilupami si sono fatte stime sommarie e sono costate intorno ai 25 mila euro.
Le Società sequestrate che abbiamo detto di avere un valore contabile di 83 milioni e 670 mila euro possono avere un valore reale rispetto quello contabile molto più alto, anche se poi è il prezzo di mercato il definitivo. Esiste una Società che ha un palazzo a Napoli e uno a Salerno che ha un valore contabile di appena 67.000 euro, il palazzo a Napoli costava 40 milioni e fu preso in leasing e di cui la metà è stata già pagata, pertanto già un solo palazzo vale 20 milioni al netto dei debiti a fronte di una società che vale solo 67.000 euro e quindi avremo una sovra valutazione che porta a dire che si parte da un minimo di 83 milioni e in base al mercato non sappiamo a quanto si può arrivare.
Questo fino a che non abbiamo una sentenza definitiva che consente di fare una stima di tutti i beni.
RIPARTIZIONE : Il Curatore De Notaristefani ha comunicato agli obbligazionisti che il credito passivo privilegiato di grado anteriore a quello DCN è irrisorio e si aggira su 1 milione di euro. Ha detto, abbiamo in corso di approvazione un piano di riparto che prevede di liquidare tutti i creditori di grado anteriore a DCN, l’accantonamento di circa 1,3 milione di euro a favore della DCN e dopo questo tutto il riparto sarà destinato a DCN.
Ancora De Notaristefani:
Abbiamo la necessità di conservare una liquidità piuttosto importante perché le cause che abbiamo proposto possono avere un costo significativo, non come compenso professionale, poiché tutti i professionisti che collaborano saranno ricompensati sull’effettivo recupero, per cui se riusciamo a recuperare l’intera somma di 363 milioni da Bank of Valletta, sappiamo che occorre sborsare già solo di imposta di registro 10 milioni.
Infine, animi accesi sulla questione della formazione del CDC della CDN. Il terzo incomodo non è conosciuto dagli obbligazionisti e non ha mai partecipato a nessun evento di manifestazione, un cosiddetto ing. Romano. La curatela DCN ha designato questa persona ma adesso non sanno, o meglio, ci vogliono far intendere che non sanno, come è stato scelto. Punto fermo è il G.D. PALESCANDOLO che ha già comunicato alla curatela che il CDC DCN rimarrà comunque a 3 soggetti.
Visto, comunque, che anche gli obbligazionisti non ci stanno, proviamo a lanciare una soluzione che potrebbe essere accolta per un vasto senso di democrazia e di rappresentanza, ovvero il gruppo degli obbligazionisti che già due volte ha incontrato la curatela venga assegnato al CDC DCN come soggetto unico a rappresentare tutti gli obbligazionisti, potendosi alternare alle riunioni con le curatele e giudici o, in alternativa, stabilire due rappresentanti.
Stessa soluzione varrebbe per la scelta del soggetto al CDC della SDF.
Vedremo nei prossimi giorni di far partire un eventuale sondaggio di pareri sulla scelta.