Eravamo abituati a personaggi ricchi di carisma, di capacità d’ intrattenere il pubblico, di farlo divertire ed anche interessare.
Oggi della trasmissione domenicale per eccellenza, è rimasto soltanto il titolo che stona e stride, con i nostri ricordi e le aspettative.
Domenica In.
Ascoltando la sigla, sembra di affogare in un siparietto creato per una recita scolastica delle elementari.
Le due sorelle Parodi, si muovono come piccoli orsetti, facendo regolarmente finta di cantare e guardandosi l’un l’altra,
per verificare se le loro mosse, coreograficamente goffe, “girino” nello stesso verso.
Sul divano, spenti, come dei soprammobili vecchi, acquistati come antichi, il Panatta ed il tutto fare e disfare, Claudio Lippi.
Poi la Benedetta tra le sorelle Parodi, entra nel suo habitat preferito: la cucina e tra i fornelli, sforna torte e pietanze, condite purtroppo, da parole che pur sembrando improvvisate, non lo sono affatto, anzi, ricalcano in pieno lo stile sconnesso di tutta la trasmissione.
A cercarlo, non si trova un filo conduttore; la logica di una trasmissione televisiva è completamente dimenticata e l’alternanza di interviste intelligenti e mirate, sembra un’ utopia. Cristina Parodi, finge di essere serena ed a suo agio, ma molte volte, si nota che recita una parte che non gli si addice.
Diciamocela tutta: la Domenica…in..casa Parodi, non ci piace. Manca il mordente; tutti i personaggi che girano nel salotto bene, a cominciare dalle padrone di casa, sembrano come patate nell’acqua bollente che girano su se stesse, fanno rumore dentro la pentola, ma che alla fine, restano soltanto delle patate bollite.
E’ difficile in questo contesto tetro e scialbo, battere la concorrenza della moglie di Attila, Barbara.
Gossip,litigate e cambi repentini di umore di una conduttrice,che recita la sua parte con maestria, dopo aver ammaestrato
il suo pubblico.
Un consiglio: se fuori ci fosse il sole, le Domeniche pomeriggio passiamole all’aperto, in compagnia di coloro che ci piacciono
e non davanti alla TV a sorbirci spettacoli deludenti che spengono i nostri sorrisi ed il desiderio di rasserenare magari,
una settimana andata, così, così…
Piero B.