DI SILVANA LAZZARINO e a cura di VITTORIO COBRA DUE BERTOLACCINI
DONNE E ARTE: MA/GM/A. Il corpo e la parola nell’arte delle donne, Istituto Centrale per la Grafica
In questi ultimi anni, con impegno, talento e coraggio, le donne si sono costruite un ruolo sempre più preciso e significativo con funzioni dirigenziali ad indicare come determinazione e responsabilità possano superare qualsiasi barriera ideologica e sociale. Per essere riconosciute quali individui con una propria personalità e autonomia nelle scelte, le donne hanno dovuto lottare contro pregiudizi riuscendo a conquistare gli stessi diritti degli uomini, diritti civili e sociali. Anche il diritto al lavoro è stato conquistato con forza e determinazione dalle donne, finalmente libere di mostrare le proprie risorse, affermandosi tanto nella politica, quanto in ambito imprenditoriale, ricoprendo ruoli che prima erano impensabili.
A parlare delle donne e del femminismo è la mostra “ MAGMA Il corpo e la parola nell’arte delle donne tra Italia e Lituania dal 1965 ad oggi” aperta dal 26 gennaio al 2 aprile 2018 presso l’Istituto Centrale per la Grafica di Roma.
Curata da Benedetta Carpi de Resmini e Laima Kreivytė, l’esposizione si presenta quale seconda parte, ampliata con una selezione di più di 60 opere, del progetto già iniziato nell’aprile del 2017 presso la National Gallery of Art di Vilnius. La rassegna dal titolo “Magma” che fa riferimento ad una delle prime rassegne al femminile del 1977 a cura di Romana Loda, intende suggerire attraverso l’evoluzione dell’arte femminista in Italia e in Lituania, messe a confronto, nuovi spunti di riflessione per un dibattito proprio sul femminismo ancora presente e attivo come la lava che dalla profondità emerge in superficie. Il “Magma” è la materia viva che brucia sotto la terra come il messaggio che traspare dalle opere delle oltre quaranta artiste in mostra. Se la parola Magma viene letta in sillabe Ma- G- Ma fa riferimento alla donna quale mamma (MA) e al corpo della stessa donna cui rimanda la lettera G. Si ripercorrono alcune delle pagine più controversie e originali della nostra storia guardando ai diversi modi di evoluzione e presa di coscienza in Italia e in Lituania da parte delle donne della propria indipendenza. Tempi e modi di evoluzione diversi nei due paesi (Italia e Lituania) per il processo di liberazione e conquista dei diritti politici per le donne che si evince dalle opere attraverso cui si manifesta un diverso modo di concepire l’essere e il ruolo delle donne, il femminismo contro la femminilità, contro l’inferiorità, l’esclusione o le false parità. Sono artiste dell’Italia e della Lituania attive dal 1965 ad oggi che hanno lasciato un segno importante nella storia dell’arte, tra queste citano: Mirella Bentivoglio, Tomaso Binga, Suzanne Santoro e Kristina Inčiūraitė, Paulina Pukitė, Eglė Rakauskaitė, Marija Teresė Rožanskaitė. E ancora Chiara Fumai, Giosetta Fioroni, Nicole Gravier, Maria Lai, Ketty La Rocca, Lucia Marcucci, Elisa Montessori e molte altre le cui opere mettono in luce i loro procedimenti creativi caratteristici per sottolineare l’importanza del corpo e della parola viste quali strumento per conquiste politiche e artistiche. Così accanto alle installazioni di Eglė Ganda Bodganienė con “Red Tape”, (2013), e Justė Janulytė con “Observation of Clouds”, (2012). i video di Eglė Rakauskaitė con “In Honey” (1996) e di Cooltūristės e Mare Tralla con “Reading Faces”, (2011), sono le immagini fotografiche di Mirella Bentivoglio con “Decodificazione gestuale” (1974) di Tomaso Binga “Oggi spose”, (1977) e poi i collage realizzati ancora da Tomaso Binga con ritagli di giornali, i libri come quello di Marija Gimbutas “The Language of the Goddess” e il manifesto di Anna Oberto con MANIFESTO FEMMINISTA ANACULTURALE (1971).
Opere che rimandano ad un’arte totale, creando punti di vista inediti da cui osservare la multiforme compenetrazione fra immagine, segno verbale e segno grafico.
Si potrà assistere durante il periodo della mostra ad una serie di eventi legati allo studio e all’approfondimento sull’argomento, tavole rotonde, proiezioni di film e video e una serie di performance storiche delle più rappresentative artiste del movimento.
Il catalogo edito da Quodlibet (Inglese – Italiano) presenta saggi delle due curatrici e testi del comitato scientifico composto da Giuseppe Garrera, Laura Iamurri, Giedrė Jankevičiūtė e Angelandreina Rorro, e inoltre testi di Daniela Ferrari, Maria Antonella Fusco, Lolita Jablonskienė, Raffaella Perna, Antonella Renzitti e Audronė Žukauskaitė.
Silvana Lazzarino
ARTISTE IN MOSTRA:
Jurga Barilaitė (Vilnius, 1972), Mirella Bentivoglio (Klagenfurt, 1922 – Roma, 2017), Tomaso Binga (Salerno, 1931), Irma Blank (Celle, 1934), Eglė Ganda Bodganienė (Vilnius, 1962), Violeta Bubelytė (Vilnius, 1956), Cooltūristės (Vilnius, 2005) e Mare Tralla Coro Collective, Amelia Etlinger (Albany, 1933 – Clifton Park, 1987), Giosetta Fioroni (Roma, 1932), Chiara Fumai (Roma, 1978 – Bari, 2017), Laura Garbštienė (Vilkija, 1973), Marija Gimbutas (Vilnius, 1921-San Francisco, 1994), Nicole Gravier (Arles, 1949), Karla Gruodis (Toronto, 1965), Kristina Inčiūraitė (Šiauliai, 1974), Justė Janulytė (Vilnius, 1982), Eglė Kuckaitė (Kupiškis, 1969), Ketty La Rocca (La Spezia, 1938 – Firenze, 1976), Maria Lai (Ulassai, 1919 – Cardedu, 2013), Lina Lapelytė (Vilnius, 1984), Aurelija Maknytė (Kaštonėliai, Širvintų r., 1969), Lucia Marcucci ( Firenze, 1933), Paola Mattioli (Milano, 1948), Libera Mazzoleni (Milano, 1949), Verita Monselles (Buenos Aires, 1929 – Firenze, 2005), Elisa Montessori (Genova, 1931), Anna Oberto (Ajaccio, 1934), Paulina Pukytė (Vilnius, 1966), Eglė Rakauskaitė (Vilnius, 1967), Cloti Ricciardi (Roma, 1939), Eglė Ridikaitė (Kupiškis, 1966), Marija Teresė Rožanskaitė (Linkuva, 1933 – Vilnius, 2007), Laisvydė Šalčiūtė (Kaunas, 1964), Suzanne Santoro (Brooklyn, 1947), Eglė Vertelkaitė (Vilnius, 1967), Alberto Grifi (Roma, 1938-2007), Patrizia Vicinelli (Bologna, 1943-1991), Simona Weller (Roma, 1940).
MA/GM/A
IL CORPO E LA PAROLA NELL’ARTE DELLE DONNE TRA ITALIA E LITUANIA DAL 1965 AD OGGI
mostra a cura di Benedetta Carpi De Resmini e Laima Kreivytė
ISTITUTO CENTRALE PER LA GRAFICA Palazzo Poli, via Poli 54, Roma
ORARI: dalle 14.00 alle 19.00 dal mercoledì alla domenica. Ingresso libero.
Inaugurazione: giovedì 25 gennaio 2018, ore 18.00
Apertura al pubblico: 26 gennaio – 2 aprile 2018
Per informazioni: www.grafica.beniculturali.it