Brembio (Lombardia) 21 agosto 2015

Far cassa sull’edilizia una politica amministrativa rovinosa

Nell’articolo “Brembio, un paese in vendita che non trova compratori”, pubblicato su Youreporter.it, si era messo in evidenza l’assurdità di una rincorsa allo spreco di terreno agricolo sacrificato per il miraggio di fare cassa con gli oneri comunali gravanti sulla costruzione di un edificio e con le tasse comunali sulla casa, spreco codificato dalla passata amministrazione in un Piano di governo del territorio che, come lì si era detto, ignorando la grande quantità di case nuove già previste da piani di lottizzazione in atto, prevedeva la trasformazione del paese in un assurdo grande dormitorio di pendolari, stante l’assenza in luogo di attività artigianali, industriali e commerciali capaci di offrire un incentivo all’immigrazione da altri comuni.
Che lo scopo fosse solo quello di fare cassa, gli stessi amministratori, che nell’attuale mandato amministrativo, mutatis mutandis, proseguono deprecabilmente sulla stessa linea, addirittura in deroga alla legge regionale, minoranze concordi, con il recente via libera alla pratica per l’istituzione di un nuovo ambito di trasformazione (AT4), lo hanno detto in un ordine del giorno presentato dal gruppo di maggioranza PD (Comune popolare solidale), ma approvato all’unanimità anche dalle minoranze (nessun assente alla seduta) il 30 aprile scorso. L’ordine del giorno puramente strumentale ad una iniziativa lodigiana del partito democratico impegnava il comune a portare a termine un processo di unione di comuni non meglio precisati. Elencando le difficoltà in cui versano piccoli comuni come Brembio (la fola dei trasferimenti erariali e del patto di stabilità), tra l’altro, si diceva: “Considerato che a ciò si aggiunge la grave crisi economica che ha colpito in particolare il settore dell’edilizia riducendo al lumicino le risorse proprie dei Comuni derivanti da oneri di urbanizzazione e diritti di costruzione”. L’insipienza amministrativa, di chi governa Brembio da più di quarant’anni, nel dare una prospettiva al paese di vero sviluppo non poteva essere confessata in maniera più ingenua. Resta comunque la domanda, visto il degrado in cui versa il paese, fare cassa perché (o per chi), quando si buttano soldi in progetti, come i altri articoli si è detto, che non interessano in alcun modo la comunità e i suoi reali bisogni?
La rincorsa all’edificazione ha portato ad una situazione incredibile che l’articolo citato ben descrive. Alcuni costruttori, che non sono come altri falliti, hanno di fatto rinunciato alla costruzione di nuove case non riuscendo a vendere gli appartamenti già costruiti. Si è abbattuto il complesso della cascina Eustaca, tra l’altro catalogata tra i beni architettonici della Regione Lombardia, per lasciare un cumulo di macerie là dove dovevano sorgere alcune palazzine (sembra che il costruttore, di Cavenago d’Adda, abbia definitivamente rinunciato al progetto, limitandosi a portare a termine un’altra lottizzazione in fase di ultimazione, che comunque presenta, a sua volta, difficoltà di vendita). Ancora campagna, per fortuna, è rimasta la lottizzazione di Via Verdi, di cui l’impresa Realco srl di Sergnano, su Immobiliare.it, offre ville in vendita di classe signorile. Su Immobiliare.it sono presenti 37 annunci immobiliari, ma molte altre abitazioni sono in vendita da privati o da agenzie che non hanno inserito su tale sito web la loro offerta, per non dire di quelle presenti in aste giudiziarie. Questa è la realtà di una Brembio in vendita che non trova compratori: una situazione fallimentare di cui qualcuno è sicuramente il responsabile.
Nelle fotografie il cartello rimosso della lottizzazione relativa alla Cascina Eustaca, il cartello della lottizzazione di Via Carlo Alberto Dalla Chiesa, l’immobile incompiuto di Via Saint Christo per fallimento.