Purtroppo ci siamo sbagliati, forse c’eravamo illusi.
Abbiamo voluto sperare che bastasse cambiare una data, passare dal 2016 al 2017, perché la nostra quotidianità potesse subire una svolta, meglio, un radicale cambiamento.
Invece, purtroppo, non è stato così.
Le vicende internazionali accadute in questo fine anno non sono bastate, né potevano esserlo, a cambiare le cose per come, purtroppo, sono.
Tra le tante cose, le più disparate, un fil-rouge accomuna la fine dell’anno passato con l’inizio di questo nuovo; Il terrorismo.
Senza soluzione di continuità si è passati dall’attentato in Germania dove a Berlino, richiamando alla memoria quanto successo precedentemente a Nizza in Francia, un Tir è stato lanciato sulle persone che frequentavano il mercatino di Natale, a quello in Turchia, a Istanbul, dove in una discoteca un terrorista al grido di “Allah Akbar”, ha aperto il fuoco uccidendo trentanove persone e ferendone almeno altre settanta, all’ultimo attentato nella citta di Firenze alla libreria di Casapound, una formazione di Destra, nel quale un poliziotto artificiere intervenuto per disinnescare l’ordigno ha perso una mano e un occhio.
Diverse sono state le metodologie adottate dai terroristi nel portare a termine i loro criminali disegni eversivi, come diversa è la matrice ideologica, una riconducibile ad un islamismo radicale che trova nell’Isis il suo epigono internazionale, l’altra fa riferimento a quel che resta della peggiore ideologia che ha martoriato il mondo: il comunismo.
Mentre i primi vogliono sovvertire la nostra società imponendoci, secondo i dettami del Corano, la loro religione, la loro cultura e conseguentemente il loro stile di vita, i secondi altro non sono che i figli snaturati del regime, ultimi rimasugli di quanti, negli anni di piombo, in Italia tanto sangue versarono per garantire la stabilità del Sistema demo-comunista.
Terrorismo, quindi, e sangue e dolore.
Se tutto quanto ciò è stato possibile realizzare lo si deve in primis al pressapochismo dei Governi occidentali che hanno favorito, con la loro dissennata politica dell’accoglienza indiscriminata, il proliferare in Europa di cellule criminali islamiste che, unitamente ai centri sociali nostrani di matrice comunista, perseguono l’obiettivo di trascinare in una spirale di violenza intimidatoria la società italiana ed europea.
Per fortuna ci sono persone, Movimenti politici che non accetteranno mai che sia la violenza a stabilire le regole della loro convivenza.
Persone e Movimenti politici che, oggi come ieri, sapranno reagire trovando nella fermezza delle loro idee, nella vastità della loro cultura, nella consistenza del loro progetto politico, i giusti anticorpi per rigettare quello che la maggioranza dei Governi europei ritiene oramai un irreversibile dolorosa necessità: la convivenza e la sottomissione a ideologie portatrici di morte e desolazione. Noi siamo tra questi.
Noi Missini non accetteremo mai l’islamizzazione dell’Italia e dell’Europa così come non abbiamo mai accettato l’ideologia comunista.
Non l’accettammo ieri, pagando un tributo di sangue immenso, non l’accettiamo oggi disposti a combattere con ogni mezzo, anche il più estremo.
Mario Settineri
Segreteria nazionale MSFT