Care donne, voglio parlarvi del 10 febbraio, Giorno del Ricordo, ricorrenza in cui commemoriamo i martiri delle Fobie.
Da donna, voglio ricordare tutte le italiane uccise dai partigiani comunisti agli ordini di Tito.
Il contributo di sangue versato dalle donne infoibate è stato grande e particolarmente significativo.
Esse, infatti, spesse volte, prima di essere gettate vive nelle cavità carsiche, venivano violentate.
Voglio parlarvi delle sorelle Radecchi, Fosca aveva 16 anni, Caterina 19 e Albina ne aveva 21.
Le sorelle Radecchi furono arrestate dai partigiani nei giorni successivi l’8 settembre 1943, furono trasportate a Barbana, ove furono impiegate come sguattere.
In questo periodo furono violentate varie volte, fino a quando si decise la loro eliminazione; Secondo la ricostruzione, fra il 2 al 5 ottobre (giorno dell’uccisione) esse furono nuovamente violentate e seviziate dai loro carcerieri.
Il corpo di Albina fu trovato con una ferita di arma da fuoco alla testa, a differenza delle sorelle minori che presentavano varie fratture al cranio, il ché lascia intendere che furono gettate nella foiba ancora vive.
Le sorelle Radecchi furono trucidate e infoibate a Terli.
Voglio accomunare nel ricordo anche Norma Cossetto.
Norma era una studentessa universitaria fu arrestata dai partigiani il 27 settembre 1943.
Quando fu interrogata e le fu chiesto di entrare nel movimento partigiano “No!” fu la sua risposta secca e decisa.
La notte tra il 4 e 5 ottobre 1943 Norma e altre donne, prima di essere uccise furono violentate ancora una volta.
Nel 1948 la martire è stata insignita dall’Università di Padova della Laurea ad Honorem, nel 2005 della Medaglia d’oro al merito civile dall’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, con la seguente motivazione: “Giovane studentessa Istriana, catturata e imprigionata dai partigiani Slavi, veniva lungamente violentata dai suoi carcerieri e poi barbaramente gettata in una foiba; Luminosa testimonianza di coraggio e di amor patrio.”
Ecco perché mi rivolgo a tutte voi, donne italiane, affinché possiate prendere coscienza di questi avvenimenti, in modo tale che la Storia sia conosciuta e tramandata e perché il sacrificio supremo di queste donne non sia stato vano.
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Claudia Cristaldi
Responsabile Politiche Femminili
Movimento Sociale-Fiamma Tricolore