di Raniero Pedica –
Il Trentino riserva sempre ai visitatori delle sorprese inaspettate: nell’incantevole e incontaminato scenario di parchi naturalistici, montagne con ghiacciai, azzurri laghi e chiassosi torrenti, in ogni stagione turistica c’è sempre qualche nuovo luogo da visitare e qualche proposta turistica interessante per scoprire storia, cultura e tradizioni di questa regione. Tra gli itinerari turistici consigliati ai numerosi visitatori, merita anche una visita un piccolo museo davvero interessante: la Fucina Marinelli. Raggiungo il luogo con le indicazioni di un depliant e, giunto sul posto, seguo un cartello turistico posto su una curva stradale a ridosso della ferrovia Trento-Malè, poco prima di un gruppo di case arroccate sulle sponde del torrente Rabbies. Situata in Località Pondasio, nel comune di Malè, Fucina Marinelli è una rara esposizione dell’antica arte del fabbro-ferraio che conserva una fucina idraulica rimasta intatta e perfettamente funzionante. Il luogo è una preziosa testimonianza di come, nel corso dei secoli, ingegno umano e tecnologia industriale nella lavorazione dei metalli, hanno fattivamente contribuito a ottimizzare le fabbricazioni di utensili indispensabili per il lavoro nei campi, per il taglio del legname e d’attrezzi d’uso domestico. Della Fucina Marinelli, ora di proprietà del comune di Malè, si hanno notizie scritte dal 1880, quando fu acquistata dalla Famiglia Marinelli. Probabilmente la sua costruzione risale addirittura a due secoli prima. La scoperta di questo piccolo luogo, buio e affascinante, sarà una piacevole sorpresa per ogni visitatore. Vi accompagnerà nella visita, tra forgie, incudini, martelli e attrezzi vari, un giovane ragazzo, Daniele Paternoster, che ha il pregio di trasmettere a tutti il suo amore per quella bottega e la sua passione per la lavorazione di utensili di ferro battuto. Daniele non è da considerare una semplice guida che con garbo e competenza illustra a turisti e vacanzieri gli aspetti peculiari del grande maglio a coda del 1834, delle forge a cappa unica e della grande mola in ardesia utilizzata per la limatura e la rifinitura degli utensili forgiati. Daniele Paternoster è un giovane artista, un mago del fuoco, dei metalli e dell’arte della forgiatura che con fervida passione si serve della fiamma, del carbone e della forza delle sue mani per forgiare attrezzi, decorazioni e coltelli come nell’antica e nobile tradizione della metallurgia. S’intuisce palpabilmente dalle sue parole e nel mostrare compiaciuto ai turisti gli oggetti di ferro che realizza, che quel luogo è parte di se stesso, della sua vita e del suo lavoro. Consiglio quindi una visita a quest’interessante laboratorio del passato, auspicando per Fucina Marinelli un futuro non solamente come esposizione museale ma come un vero laboratorio didattico rivolto alle scuole e istituti di formazione professionale: un modo questo per far conoscere alle nuove generazioni preziosi elementi di cultura popolare e tradizionali tecniche locali sulla lavorazione dei metalli.
Fucina Marinelli: una rara fucina idraulica da visitare
Pubblicato in Arte e Cultura |