Fiumicino (Lazio) 06 giugno 2015

gia’ nel 2012 “la Voce” di Newyork diceva….

gia’ nel 2012 ” la Voce ” di Newyork diceva…..

ormai sono passati quasi tre anni da quando l’ autorevole giornale online degli USA “la Voce” di NY scriveva: A due passi dall’aeroporto di Fiumicino si trovano le rovine dell’enorme scalo imperiale che riforniva di merci la Caput Mundi.Anche dall’ estero non solo dagli “States…” giungeva una richiesta di maggiore fruibilita’ dei siti archeologici ( Portus, Necropoli di Porto ) nelle vicinanze dell’ aeroporto intercontinentale di Fiumicino, come Germania, Francia, Inghilterra ed altre nazioni.
Sempre “la Voce” di NY scriveva quanto segue:

Abbiamo detto che serve un po’ di pazienza …perché l’area archeologica, pur trovandosi a due passi dall’autostrada che collega la città e il suo aeroporto, non è facilmente visitabile. L’area avrebbe dovuto aprire in occasione del Giubileo del 2000, ( forse lo fara’ nel 2015 indetto da Papa Francesco ndr.) Era tutto pronto: la biglietteria, i bagni, i cartelli esplicativi, i percorsi. Mancava solo il personale, che non venne mai mandato. Così l’area restò chiusa e sta ancora aspettando una inaugurazione ufficiale. Nel frattempo è possibile visitarla, gratuitamente e su appuntamento, l’ultimo sabato e la prima domenica di ogni mese (archeoroma.beniculturali.it/siti-archeologici/ostia/ porto-traiano). L’intero parco archeologico è affidato alle cure di tre soli dipendenti della Soprintendenza per i Beni Archeologici, che oltre a prendersi cura di un’area estesa per decine di ettari accompagnano i visitatori e inviano materiale via mail a chiunque ne faccia richiesta.

Vista la situazione e a mio dire anche – il poco interesse delle istituzioni locali -, che nel marzo/aprile 2014 si e’ costituito un COMITATO Promotore di cittadini di Fiumicino e Ostia a cui hanno partecipato associazioni, cooperative, albergatori, commercianti e forze sindacali.

Lo scopo del CP, vista la situazione critica lavorativa dei giovani e’ quello di dare un segnale tangibile affinche’ la CULTURA possa essere il mezzo attraverso il quale ” pubblico e privato ” interagiscano tra loro per dare una nuova speranza a tutti coloro che in questi anni buii hanno perso il LAVORO.
@tepare