Calci (Toscana) 24 marzo 2015

GIORNATA DEL FAI ALLA CERTOSA DI CALCI

La Certosa Monumentale di Calci

Un complesso monastico certosino del XIV secolo

La Certosa di Calci presso Pisa è un complesso monastico certosino fondato nel 1367 e ampliato nel corso

dei secoli XVII e XVIII. Nel 1634 l’architetto fiorentino Matteo Nigetti, allievo e collaboratore di Bernardo

Buontalenti, progetta il grande chiostro intorno a cui si distribuiscono le celle dei padri. Tra il 1764 e il 1797

il priore Alfonso Maggi avvia una fase di importanti lavori di ampliamento e decorazione che trasformerà la

Certosa in una delle testimonianze di arte e architettura settecentesche più significative della Toscana.

Divenuto di proprietà demaniale nel 1866, il complesso è stato dichiarato monumento nazionale. Oggi

ospita da una parte il Museo di Storia Naturale e del Territorio e dall’altra il Museo Nazionale della Certosa

monumentale.
Storia

Collocata in Valgraziosa in posizione isolata rispetto al vicino centro abitato, la Certosa di Calci fu fondata

nel 1367. La sua costruzione, autorizzata dal vescovo pisano Francesco Moricotti, fu sostenuta

economicamente da alcune nobili famiglie pisane.

Delimitata l’area di clausura con un recinto, lo spazio fu organizzato secondo i principi certosini. Le celle dei

monaci furono costruite per addizione progressiva di moduli unitari che si affacciavano sul primo chiostro

grande. Nel 1374 fu iniziata la costruzione della chiesa, a fianco della quale furono costruite la sagrestia e le

cappelle. Furono quindi aggiunte le strutture necessarie alla vita certosina: il refettorio, la foresteria, la sala

capitolare, il piccolo chiostro capitolare, il dormitorio dei conversi, la cucina, le officine e gli annessi rurali.

Tra la fine del Trecento e i primi anni del Quattrocento l’architetto Piero di Giovanni da Como, che aveva già

seguito i lavori di costruzione della chiesa, ne realizzò la facciata di marmo. Del suo lavoro oggi rimangono

poche tracce visibili nei costoloni delle volte ogivali e nei profili ogivali delle finestre laterali. Tra il 1455 e il

1456 i maestri comacini Giovanni e Andrea realizzarono la scala della chiesa. Negli anni seguenti gli stessi

lavorarono al campanile, alle volte, al coro.

I lavori in Certosa proseguirono per tutto il Quattrocento. Furono edificate altre celle e si sistemarono orti e

giardini, tracciando recinti e vie d’acqua. Tra il 1470 e il 1475 i fratelli Lorenzo e Bartolomeo di Salvatore,

scalpellini di Settignano, realizzarono il chiostro capitolare e la loggetta del priore.

Nel XVI secolo i lavori strutturali erano ormai conclusi. Alla fine del secolo fu avviata un’intensa fase di

decorazione degli ambienti principali. Il pittore Bernardino Poccetti fu incaricato di affrescare il refettorio e

la chiesa conventuale e di realizzare alcuni quadri per gli altari. La maggior parte dei suoi lavori sono andati

distrutti nella ristrutturazione settecentesca della Certosa.