DI VITTORIO BERTOLACCINI detto COBRA DUE
I pensieri di un OttUagenario sono scritti da Giovanni Rotunno , la prosa è opera di Pietrantonio Di Lucia e buona lettura a tutti
AL TRAMONTO TRISTEZZA NEL CUORE
” ED E’ SUBITO SERA ”
CON LA PRIMA STELLA/
CHE FULGENTE DI LUCE/
NEL COSMO INFINITO/
PALPITA IN CIELO/
SUL PONENTE OIRIZZONTE/
DOPO L’ULTIMO RAGGIO/
DEL SOLE CALANTE/
NEL VESPRO SI DILAGA/
MENTRE IL GIORNO MUORE/
NEL GREMBO DELLA NOTTE !/
Il commento in prosa di Pietrantoio Di Lucia
Giovanni Rotunno, affacciandosi alla finestra delle sue rimembranze culturali , gli viene in mente, districandosi dalla sede della memoria, il verso famoso Di Salvatore Quasimodo: “Ed è subito sera”. E’ verso che fa parte di una terna che in chiave ermetica esprime la solitudine dell’uomo sulla Terra. Giovanni, con lirici settenari, non segue l’ermetica, scarna poetica di Quasimodo, ma crea per suo conto versi meravigliosamente allusivi,un po’ romantici. Brilla nel cosmo infinito, cupo e profondo il fulgore di una prima stella, Sente la natura viva e palpitante e anche la stella ha un ansimante respiro a ponente, sull’estremo orizzonte. Tutto acquista un’anima…è anima del Mondo. In Quasimodo il sole trafigge la Terra, come a dire che la fonte di luce e di vita è anche portatore di morte. In Giovanni il senso della fine, di morte che convive con la vita, non traspare, non c’è. Giovanni da quella finestra continua ad ammirare L’ULTIMO RAGGIO DEL SOLE CALANTE. Lo osserva rifrangersi nel vespro e il giorno si spegne, la notte lo accoglie nel suo grembo. E’ visione poetica che contempla quel mondo vespertino e notturno in un afflato d’amore. Amore universale che per Giovanni è essenza di vita durante il volgere dei suoi giorni. Fa sì che stelle cielo sole giorno e notte siano elementi della Natura da amare e godere come fossero nostri rampolli che noi, con materno affetto, culliamo nel grembo.