Roma (Lazio) 30 ottobre 2015

Governo: Bartoccelli (Ugl), Renzi all’attacco dei sindacati

“Alle legittime richieste di rinnovo del contratto, il governo Renzi risponde con tagli indiscriminati sugli stipendi degli statali.
Suona quasi come una sfida ai sindacati. Alle pressanti richieste di rinnovo del contratto , fermo da sei anni, Matteo Renzi risponde con circa 80 Mln di euro di tagli ai danni dei lavoratori ministeriali”.
E’ questo quanto dichiara Eugenio Bartoccelli, Segretario Generale Ugl Intesa Funzione Pubblica, il quale ha spiega – “con la legge di assestamento di bilancio 2015 il governo ha cancellato le risorse destinate per contratto all’incremento della produttività e al miglioramento dei servizi e tutto questo senza nessun preavviso o accenno di trattativa con le federazioni sindacali di categoria.
Contemporaneamente, riduce nella stessa legge di assestamento, le risorse già esigue destinate al rinnovo del contratto sempre per i dipendenti statali. Totale, i dipendenti vedranno una ulteriore riduzione del proprio reddito già gravemente penalizzato dai sei anni di blocco dei rinnovi contrattuali”.
“Renzi – prosegue il Segretario – mostra i muscoli e vuole ulteriormente indebolire il sindacato come istituzione, lo vuole mortificare agli occhi dei lavoratori. Vuole far capire che se vuole può distribuire ‘ricchezza’ a suo piacimento con bonus e sgravi vari, senza contrattare con nessuno e nel contempo che nessuno può “costringerlo”, nemmeno la Consulta e i sindacati, a sedere al tavolo di contrattazione.
E’ un modo molto pericoloso di intendere la politica, ed un principio assolutistico e verticistico che se dovesse passare indisturbato quale modello comportamentale ci vedrebbe del tutto privi di tutela nei confronti di questo ma anche di altri futuri governi”.
“Se ciò non bastasse, – denuncia il sindacalista – la riprova di questo attacco mirato è nell’ulteriore taglio di 100 Mln di euro ai centri CAF, notoriamente gestiti all’80% dai sindacati per dare assistenza gratuita ai cittadini.
Anche lì il premier con questo assestamento di bilancio creerà scompiglio ed ulteriori licenziamenti proprio tra le file dei sindacalisti”.
“Il sindacato – conclude Bartoccelli – deve reagire in maniera decisa, forte ed unitaria ad una simile provocazione.
Fosse anche la prima e l’ultima volta, il Sindacato italiano nel suo insieme (confederale e autonomi) deve dimostrare che sui diritti dei lavoratori non si scherza. Non possono essere calpestati impunemente in nome di una ripresa che questo governo continua a sbandierare ma che nella realtà dei dati veri, non quelli manipolati dal regime Renzi, non è neanche vicina”.