LETTERA AL VATICANO E ALLA CURIA MILANESE
Gentili Signori,
oggi mi è capitato qualcosa che mi ha profondamente sconvolta. Come professionista e come persona.
Un Sacerdote mi impedisce di cantare dal vivo su musica per orchestra: si tratta di musica assolutamente liturgica, scelta e pagata da una coppia di sposi.
Il sacerdote non ammette né impianti esterni alla dotazione della Chiesa e né ammette musica per orchestra.
Un professionista che si rispetti, esterno alla parrocchia, non lavora con impianti preesistenti in Chiesa perché ha la sua attrezzatura professionale, seppur minima per validissimi motivi: ad esempio, i microfoni della Chiesa servono ad amplificare il parlato, non il canto, quindi un musicista professionista, come nel mio caso, necessita della sua attrezzatura per svolgere al meglio il suo operato.
Ma ciò che maggiormente mi sconcerta è l’atteggiamento di questo sacerdote verso la Musica.
La domanda sorge spontanea: questo sacerdote ha mai ascoltato la Messa Solenne di Beethoven, o i requiem di Verdi o Mozart, o le musiche liturgiche di Bach, Franck, Albinoni, nemmeno addirittura Palestrina, i fratelli Gabrieli….? Evidentemente rinnega tutta la tradizione musicale culturale dell’Occidente dalla nascita del Cristianesimo.
Oppure …..vuole dividere i soldi degli sposi con l’organista presente? Infatti la mia cliente (alla quale ho restituito l’intero importo pattuito) dice che il sacerdote ha proposto di occuparsi lui personalmente dei musicisti, e non credo proprio lo farà a titolo gratuito.
Trovo tale comportamento assolutamente indegno per un uomo di Fede nonché disdicevole verso i fedeli, alla pari di un mafioso.
(in questa parte delle lettera – omessa – chiarisco chi sono e come lavoro, ma non riporto, perché non scrivo per pubblicizzarmi)
Spero che la mia denuncia, gravissima, non passi sotto silenzio.
I riferimenti del sacerdote sono in mio possesso, nel caso, spero, vogliate procedere in modo forte e determinato.
Per la Fede e per la nostra Cultura.
Con i miei rispetti.
Mariangela Ungaro