Cremona (Lombardia) 29 luglio 2015

Guidesi interroga Alfano sui fatti di Soresina e Borghetto

Il deputato lodigiano della Lega Nord, Guido Guidesi, ha presentato martedì 28 luglio, alla Camera, una interrogazione a risposta scritta al ministro dell’Interno relativa alla situazione dell’ordine pubblico e della sicucurezza dei cittadini a Soresina, un comune in provincia di Cremona di popolazione pari a poco più di 9 mila abitanti, che – si afferma nell’interrogazione – sta sperimentando un sensibile degrado delle proprie condizioni di sicurezza;
tanto le autorità locali quanto le associazioni che raggruppano i titolari di esercizi commerciali lamentano la sempre più evidente crescita delle violenze, delle intimidazioni e delle risse e chiedono un potenziamento della presenza delle forze dell’ordine, attualmente rappresentate sul territorio solo da una stazione dell’Arma dei carabinieri”. L’episodio particolare a cui si riferisce l’interrogazione è quello “riportato con dovizia di dettagli dalla stampa locale” accaduto nella sera del 14 luglio scorso, quando “un cittadino rumeno di 56 anni, già visibilmente ubriaco, è entrato in un bar nella centralissima via Genala di Soresina pretendendo che gli fossero serviti ulteriori alcoolici. Al rifiuto della cameriera, una quarantenne di origini cinesi, di servirlo, il rumeno è passato alle vie di fatto, prima picchiando la barista, che ha poi avuto bisogno delle cure di un ospedale, e quindi scagliando sedie e tavoli contro le vetrine del locale, distruggendole; le intemperanze del rumeno sono proseguite fino all’arrivo dei carabinieri sul posto”. Ad aggravare ulteriormente la vicenda, il fatto che un testimone “che ha realizzato un video delle violenze, postandolo successivamente sulla propria pagina Facebook, sarebbe stato destinatario di frasi dal contenuto intimidatorio sul social network”.
Nella interrogazione Guidesi chiede “quali iniziative il Governo intenda assumere per garantire la legalità e l’ordine almeno nel centro di Soresina, rasserenando cittadini e pubblici esercenti che ormai si sentono alla mercé dei più violenti, e in particolare se giudichi o meno opportuno rinforzare il locale presidio delle forze di polizia, al momento rappresentate soltanto da una stazione dei carabinieri”.
In precedenza, martedì 14 luglio scorso, lo stesso Guidesi aveva presentato un’altra interrogazione a risposta scritta, sempre al ministro dell’Interno, in cui chiedeva in merito alla rissa scoppiata nella serata del 10 luglio nel parco pubblico di Borghetto Lodigiano, con il coinvolgimento di una sessantina di immigrati egiziani, terminata con un bilancio pesante di feriti e contusi e la cui causa scatenante sarebbe stato un diverbio tra donne. Osservando che “l’amministrazione comunale di Borghetto Lodigiano ha reagito decretando la chiusura serale del locale parco pubblico e chiedendo alla prefettura ed alla questura territorialmente competenti di collaborare con i loro mezzi e risorse umane al ristabilimento dell’ordine, allo scopo di poter riconsegnare al più presto alla cittadinanza la struttura senza limitazioni di orario” e che “il comportamento aggressivo e violento del gruppo di egiziani che ha scatenato la rissa dovrebbe essere in qualche modo sanzionato, almeno amministrativamente, per stabilire una forma di dissuasione efficace e convincerli che il territorio urbano di Borghetto Lodigiano non può essere trasformato in un campo di battaglie”, Guidesi chiede nell’interrogazione “se e in che modo il Governo intenda rispondere all’appello rivolto dall’amministrazione comunale di Borghetto Lodigiano alla prefettura ed alla questura territorialmente competenti al fine di ottenere i mezzi e le risorse umane indispensabili a ristabilire l’ordine pubblico nell’area del locale parco pubblico”. Chiede inoltre “se il Governo intenda assumere misure e di quale natura nei confronti degli immigrati egiziani che hanno scatenato la rissa”.