Passati ormai diversi giorni dal rogo che ha distrutto questo enorme capannone-emporio, proseguono, nonostante la recinzione fatta di nastri bicolore e grate di metallo, gli atti di sciacallaggio su quanto ancora ‘prelevabile’ dall’interno. Non c’è molto in verità ma una cosa abbonda: RAME, moltissime centinaia di metri, cavi sopratutto), che, data la natura dell’evento, è ‘disponibile’ già sguainato (dall’azione delle fiamme). Nessun fumo da fare, nessuna puzza da produrre: tutto già pronto, basta un colpo di spazzola metallica per eliminare i residui. Occasione troppo ghiotta per molti che, mi dicono alcuni della vigilanza di strutture attigue, si servono anche di minori. I guanti che ho fotografato sono stati sicuramente utilizzati per queste ‘operazioni’, considerato quanto siano anneriti di fuliggine. Una nota: incredibilmente sono stati asportati anche pacchetti di cartine per sigaretta marca RIZLA ( li vedete): incredibilmente si sono salvati dal vasto incendio. Ancora una volta, per tutti, ricordiamo che recarsi all’interno di quel capannone rappresenta un serio rischio per la vita in quanto i resti di soffitto possono crollare da un momento all’altro, tutto o in parte.
Guidonia. Incendio Emporio Cinese: ora è razzia di rame
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