“Uomini del Colorado, vi saluto e me ne vado” , questo era il commiato classico di Mario Francese prima di uscire, dopo un’intensa giornata di lavoro, dalla redazione
del “Giornale di Sicilia”. Ma quella sera del 26 gennaio 1979, era un venerdì, fu l’ultima volta che il giornalista salutò colleghi ed amici. Poco dopo, in via Campania (Palermo) veniva ucciso da un killer solitario Mario Francese, giornalista di punta del Giornale di Sicilia, reo di aver pubblicato un’inchiesta sulla diga Garcia (350 miliardi stanziati da Regione e Cassa del Mezzogiorno per espropriare le terre comprate a dieci volte di meno da Nino e Ignazio Salvo e Totò Riina). Si scoprirà poi che l’assassino è Leoluca Bagarella. Diverse sono le figure che si sono battute per il trionfo della legalità, della giustizia, pagando, in molti casi con la vita per tali principi.Il Circolo Culturale „L’Agorà” ha inteso ricordare la memoria di questi protagonisti e, prendendo spunto dal famoso romanzo di Leonardo Sciascia, pluralizzandone il titolo, organizza da qualche anno una serie di incontri il cui filo conduttore è „I giorni della civetta. Venerdì 8 giugno (18,30) presso la saletta conferenze della Chiesa di San Giorgio al Corso (ingresso via Giudecca – inizio tapis roulant) di Reggio Calabria, il nuovo appuntamento che riguarderà la figura dell’uomo e del giornalista Mario Francese, ucciso a Palermo. Dopo i saluti di Antonino Megali (socio del sodalizio organizzatore) ci sarà la relazione del giornalista Fabio Papalia (direttore della testata on line Newz.it)
I GIORNI DELLA CIVETTA: MARIO FRANCESE
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