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I MISTERI DI PALERMO
Pubblicato il 24 agosto 2017
Corruzione, Giustizia, Mafia
Basile, corio, mattiolo, savasta
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I GENERALI, GLI ADEPTI, LE COPERTURE E LE VITTIME DELL’AFFABILE FAMIGLIA BASILE DI “COSA LORO”
Le notizie sconvolgenti sull’amabile famiglia BASILE di “COSA LORO” ne giungono a valanga. Mi chiedo: perché nulla si muove ai livelli istituzionali che avrebbero l’obbligo costituzionale d’intervenire? Uno dei tanti misteri che sconvolge la società civile della città di Palermo. Chi non potrà dimenticare il mafioso Bagarella dagli occhi d’acciaio collegato allo stragista RIINA e al capo clan di Catania Nitto SANTAPAOLA assolto dal presidente GIP/GUP, BAUDI in cambio di favori eccellenti ricevuti dal papà dell’avvocato iscritto all’ordine, assessore defunto ai LL.PP., MALLAMACE. Guardie Giurate della KSM proprietà di “COSA LORO”, costrette a rinunciare, così si mormora: il 40% del TFR altrimenti calci nel culo e a casa. Appalti accaparrati da “COSA LORO” a basso costo e/o ad alto costo quale ad esempio l’aeroporto di Punta Raisi. I primi concessi in subappalto ad altri istituti di vigilanza ubbidienti alle regole di “COSA LORO” per poi accorparli com’è accaduto all’Istituto messinese “IL DETECTIVE” fondato dal galantuomo signor CORIO Antonio, con la complicità di adepti, primo fra tutti tale SAVASTA premiato con i gradi di capitano nella KSM. Orbene, la famiglia CORIO da anni querela i membri dell’associazione per delinquere di stampo mafioso e accade finanche che i Sostituti Procuratori presso il Tribunale di Messina, dottori CAVALLO, NASTASI e DE GIORGI delegati alle indagini affidate all’incorruttibile G. di F. i cui risultati da galera sparite, sono stati trasferiti in altra sede per non dare fastidio all’adorabile famiglia di “COSA LORO”, per la vergogna di uno Stato incapace o addirittura per il coinvolgimento di pezzi che contano. In questo bordello di natura istituzionale una persona a tutela della propria dignità si ribella da oltre cinque anni, e denuncia “COSA LORO” senza ottenere giustizia nonostante la presenza di magistrati onesti e operatori delle Forze dell’Ordine che vorrebbero ottemperare ai loro doveri. Mi riferisco al signor Gioacchino MATTIOLO, licenziato da “COSA LORO” sol perché fece presente che suoi colleghi fossero collegati alla mafia, rapinatori e ladri. Il signor GIOACCHINO, nonostante la stima che ha e sbandiera nei confronti di tutte le Forze dell’Ordine non è possibile sottacere quella parte venduta a “COSA LORO” che blocca ogni sua, iniziativa di carattere giudiziario attuata a difesa della sua dignità e libertà di vivere serenamente. Siamo a conoscenza che nonostante il signor MATTIOLO abbia denunciato le malefatte di “COSA LORO” per ben trentacinque volte, non si hanno tracce da accertamenti effettuati presso la Procura, delle querele proposte e di procedimenti penali in danno dell’amabile famiglia BASILE. Ciò nonostante che il querelante abbia fornito prove inoppugnabili in grado d’inchiodare al palo della giustizia “COSA LORO”. Non è tutto. Il signor MATTIOLO addirittura è etichettato “PAZZO” nonostante le registrazioni pubblicate dal nostro giornale dal quale si evidenziano i danni morali e materiali subiti anche dalla sua famiglia. Tale miserabile diceria circola, è solo una nostra supposizione, per opera di corleonesi. D’altra parte la maestrina legata a RIINA, sfoggia eleganza e si difende affermando finanche che il suo amante che vorrebbe sposare non è stato un mafioso bensì una persona perbene. Eppure di articoli pesanti e documenti ne abbiamo scritti in abbondanza con quale risultato? La famiglia BASILE deposita una denuncia querela in mio danno e nei confronti del signor MATTIOLO, infarcita di menzogne che neanche Pinocchio si sarebbe sognato di dire. L’art. 21 della Costituzione? Chi lo conosce? Forse quel poliziotto che fraudolentemente ha indotto la casa editrice a ritirare dalle librerie il libro scritto dal signor Gioacchino MATTIOLO’’? O da altri in divisa che avrebbero raccolto le denunce verbali del signor GIOACCHINO sfottendolo? Momento moro, ricordati che devi morire. E’ la parola dei frati trappisti, ordine monastico di strettissima clausura fondato nel 1140. E aggiungo per i vermi che strisciano lasciando un puzzore nauseabondo, non dovrebbero dimenticare la formula liturgica in latino il giorno delle ceneri “momento homo pulvis es” e polvere ritornerai. D’altra parte l’amabile famiglia di “COSA LORO”, ha alle sue dipendenze un generale della Finanza, un vice questore e da ultimo un generale dei Carabinieri: divise sporche!
Continua dagli anni precedenti.
Francesco Gangemi