PALERMO – IL CASO MATTIOLO Nel padrone della vigilanza dell’inespugnabile famiglia BASILE, sono infiltrati mafiosi, rapinatori e incontri con esponenti malavitosi. E le stelle? Stanno a guardare.
08.11.2015
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Francesco Gangemi
Nostra inchiesta. Continua dagli anni precedenti.
Dai supporti audio, peraltro consegnati alla Procura di Palermo, emerge la potenza incontrollata e incontrollabile della potente famiglia Basile, che evidentemente ha protezioni che non spettano a noi disvelare. I Sostituti Procuratori, impegnati fino allo spasimo nel processone cosiddetto “Patto tra mafia e Stato”, pare si siano accaniti contro gli innocenti. Cioè verso quelle persone che dopo anni di calvario, sono state assolte da Giudici terzi, sereni e imparziali. E “io” appello! Nessuno, ripeto, nessuno dimentichi, sarebbe uno sputo in faccia alla civiltà giuridica, la croce portata sulle spalle sanguinanti sulla via che porta al Golgota, dei vari Mannino, ufficiali dei Carabinieri trascinati per anni nelle aule giudiziarie, e accusati per aver fatto il loro dovere. Ricordo il dottor Contrada, altra vittima innocente ingiustamente accusata di complicità nelle stragi di Via D’Amelio e di Capace, e finanche il famoso “Ultimo”, impasticciato assieme al generale Mori, e poi prosciolti. Voglio rammentare ai corti di memoria con profonda commozione, tutti quei magistrati che sono stati uccisi da assassini senza scrupoli, senza uomini di scorta e sol perché silenziosamente hanno fatto il loro dovere di magistrati onesti. Tutti quegli uomini di scorta che sono stati dilaniati dalle bombe degli stragisti. Mi chiedo e ho il diritto e il dovere di cittadino libero da zavorre, di domandare ai Sostituti salvaguardati e tutelati finanche con l’impiego di carrarmati: quale patto con lo Stato hanno fatto le famiglie “Basile” per agire e accumulare ricchezze di dubbia provenienza senza l’osservanza della legalità? Qualche anima buona, può chiarire la situazione di un coraggioso cittadino, umiliato e tradito dallo Stato per aver fronteggiato con denunce l’impunita famiglia Basile? Mi riferisco alla guardia giurata, signor Giacchino Mattiolo, licenziato e vituperato dallo Stato che avrebbe dovuto tutelarlo e non addirittura lasciarlo alle vendette dei mafiosi che circolano indisturbati nella vigilanza dell’impunita grande famiglia Basile. Leggiamo in silenzio, i supporti audio e poi mi riservo di rivolgermi ancora una volta alla Procura di Palermo.
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Trascrizione incontro tra il signor Mattiolo e il Segretario Regionale Uiltucs di Palermo, Pietro La Torre; Luigi Galvano ex Vice Questore Polizia Ammnistrativa in pensione; Filippo Basile proprietario e titolare della licenza KSM.
Con la lettera “M” indico Mattiolo; con la lettera “P” indico La Torre, con la lettera “G” indico Galvano; con la lettera “B” Basile.
P: dottor Basile questa sera abbiamo un argomento da affrontare molto delicato… B: speriamo di chiuderlo, definirlo questo discorso… P: noi siamo qui per definirlo, siccome io, stiamo parlando di Mattiolo Gioacchino, un argomento molto delicato, perché chiuderla, sicuramente chiuderla e ti preghiamo di chiuderla, ti devi fidare di quello che ti dice Pietro La Torre, tu, Filippo, ti sarei chiesto perché il motivo della mia insistenza; ci sarà un motivo, Pietro si è, si sta interessando di questa cosa di Gioacchino, sono una persona di grande equilibrio e l’ho palesato, che lui, che lui Gioacchino abbia tutto il mondo contro lo sappiamo, proprio perché lui ha tutto il mondo contro ingiustamente sono il primo che mi ci metto davanti, se vuoi guardiamo le sue carte, l’ultimo che sei mesi fa gli hai detto: domani venga che gli do i gradi; sei stato tu, lui (Gioacchino ndr) ha una quarantina, cinquantina di elogi ha vario titolo… B: secondo me è importante per l’equilibrio dell’azienda, del personale, di tutta la sfera della KSM; il mondo sindacale al mondo tutto perché si sta creando una situazione abbastanza, si sta accendendo questa situazione, secondo me, con le lettere che sono pervenute da parte del signor Mattiolo Gioacchino a noi, lettere che poteva abbastanza benissimo venire da noi e l’avremmo ricevuto, poi s’è rivolto al dottor La Torre, detto questo, io ho avuto un attimo di riflessione, ho visto una situazione, mi sono sentito preso per il culo in maniera pesante, ho guardato, abbiamo guardato minkia, abbiamo visto infortuni, malattia; nella vita bisogna essere obbiettivi, e venire e dire: c’è questa situazione, io quello che ho da dire lo dico; io, io, non nulla con lei,(Mattiolo ndr), qui c’è il dottor La Torre e dottor Galvano; lei è una persona attiva, infatti, noi vogliamo questo personale, però se vedo una cosa e poi ne vedo un altra… P: per quanto riguarda le malattie Mattiolo ha avuto un grosso problema di salute, gli avevano diagnosticato una cosa in quanto aveva una macchia al cervello, poi fortunatamente si è risolta… B: questa è privacy, ma c’è una seconda cosa che nel frattempo risultando in malattia è stato visto da parecchie persone in tanti posti… P: parla Gioacchino, solo su questo fatto specifico… Ma: vorrei cortesemente sapere da lei, signor Filippo, dove mi hanno visto… B: alla tabaccheria… M: la tabaccheria è di mia cognata, moglie di mio fratello è collega, che mi abbiano visto la anche in servizio e perché mi ha mandato il Capitano Marino Domenico a comprare dei sigari che vendono soltanto in alcune tabaccherie, che poi io devo pagare le pene perché non dicono la verità, e vengono ad accusarmi a voi e questo lo sappiamo, io gli spiego come va, quindi… G: no Gioacchino, il dottor Filippo dice che non, scusami se intervengo… B: (interrompe il Galvano e comincia ad impastocchiare parole ndr), lei, (rivolgendosi a Gioacchino ndr) non ho capito che fa, si nasconde la mano, noi siamo abituati minkia (comincia ad agitarsi ndr)… P: Gioacchino per piacere esci fuori e lasciami con loro due (riferendosi a Filippo Basile e l’ex VICE Questore in pensione Luigi Galvano ndr)… M: si, esco fuori (mi fanno stare in una seconda stanza per una ventina di minuti, dopo mi fanno rientrare; mi fanno accomodare ricominciamo il discorso, a un certo punto visto che il Filippo Basile continuava a inveire contro la mia persona, stoppandolo gli dico ndr) ma lei che dice di sapere, cose su di me come dette la volta scorsa, le devo ribadire che lei non sa proprio nulla, ANZI NON SONO IO A PARLARE DELLA SUA AZIENDA MA ALTRI COME FRANCESCO FICARRA CHE DICE DI AVER DETTO TUTTO AI CARABINIERI CHE LEI RICICLA IL DENARO DELLA MAFIA!!!! SILENZIO TOTALE , COME UN PAZZO IL FILIPPO BASILE ESCE DALLA STANZA, RIENTRA NON SA PIÙ COSA FARE, SI RIVOLGE AL GALVANO LUIGI E GLI DICE DI SBRIGARSI QUESTA COSA.
Il Pietro La Torre mi diceva di mettermi a disposizione del Galvano, in quanto questo signore stava a suo dire indagando su alcuni personaggi all’interno della KSM compreso il Ficarra Francesco.
FINE
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TRASCRIZIONE TRA ME, GIUSEPPE E TANGO, EX COLLEGA, DEL 23/05/2012
CON LA LETTERA M” INDICO IL SIGNOR MATTIOLO; CON LA LETTERA “G” INDICO GIUSEPPE; CON LA LETTERA “T” INDICO TANGO
M: quindi, anche io sono collega tuo licenziato… Tango: tu hai altri discorsi, a me mi hanno contestato, si sono inventate delle cose, diciamo per giusta causa, che poi le mie lamentele sono la verità, quando io dico che siamo carne da macello è la verità, .tutti sono solidali con me, però hanno tutti paura, c’è un ambiente da metterlo sotto sopra… M: il problema è uno, se non hai le persone… T: a me mi hanno fatto fuori subito… M: allora, aiuto dei colleghi non ne avrai mai… Tango: tutti vili sono… M: però se tu prendi quei colleghi che hanno avuto problemi con l’azienda ksm, che quindi sono nelle stesse condizioni come me, io sono sicuro che la forza te la do, ma non per ricavarne qualcosa, cioè più persone siamo meglio è, come dicono gli avvocati, i magistrati che questa azienda ksm è grossa, loro hanno agganci… T: OVUNQUE, IN TUTTE DUE I MODI HANNO AGGANCI, ANCHE NELLA MALAVITA, LORO SONO BUTTATI, E’ SCONTATO MIO PADRE ME LO DICEVA… G: tu mi hai detto che fu’ Marino a portargli… T: si, me l’ha detto Pipitone… M: Marino l’ha fatto anche con me, saliva sopra in direzione e mi accusava… G: che ha fatto il Marino? Tu mi hai detto… T: è un indegno Marino, io cinque giorni prima di essere licenziato, c’era Pipitone quello che si era inventato le cose che mi cercava… M: è un pezzo di merda questo… T: a questo lo faccio nuovo, siccome io ho registrato un dialogo con lui, dove lui mi ha confermato che scavalcavano, Marfia scavalcava, però dice non lo fa più il Marfia per fottere i colleghi in servizio… G: ma a Piana degli Albanesi scavalco?… T: a Piana scavalcò c’era un filo… G: ma il collega ha sparato?… T: si ha sparato!…M: ma questo la farebbe la testimonianza?… T: lui ha fatto una relazione, c’è una relazione, anche perché lui ha sparato quattro colpi d’arma da fuoco, io gli ho detto: ma tu questi colpi a chi l’hai giustificati solo alla ksm?… e alla Questura?… lui mi ha detto no, la Questura non ne sa nulla, .lui si chiama Bevilacqua Paolo e sta li a Piana, fu la sera dell’otto dicembre o il sette… G: ma gli ha sparato ad altezza d’uomo?… T: no, ha sparato in aria, loro sono scesi dall’auto senza farsi vedere con luci basse… M: ho cercato di rintracciare Agostino Cardella, che ha denunciato a Basile Filippo e Marino… T: chi è?… M: quello che montava alla San Paolo in via Amari… T: ah!…ho capito chi è… M: Agostino Cardella è quello a cui hanno fatto la rapina mentre scortava da solo il camion di sigarette alla Guadagna (una zona di Palermo ndr), lui gli ha fatto la denuncia sia Marino che all’Azienda, al titolare che s’è Filippo Basile, loro gli hanno fatto angherie a non finire, ha fatto denunce per mobbing gliene fanno di tutti i colori, stessa cosa a me… G: ma questo come giustifica questi colpi sparati?… T: lui ha fatto una relazione e l’ha portata alla metronotte (ksm ndr), per conoscenza, .infatti gli ho detto: non sei andato alla Polizia?… dai Carabinieri?… e lui: no, se vado li c’è la denuncia per me… M: mah, se io scrivo che due, l’hanno minacciato, l’hanno minacciato… T: che fa, non poteva sparare… G: tu mi hai detto a me, che Pipitone… T: quel giorno era Pipitone e Garufo alle due di notte… M: Garufo pure ispezioni fa?… T: no, esce per compagnia, tutti indegni qua sono, mi vede Pipitone dopo cinque giorni dal licenziamento, e mi dice: a te cercavo te l’ha detto Angotti, perché aveva parlato con lui… M: ma non è andato in pensione Angotti?… lui gli ha fatto la vertenza… T: ANCORA NO, SE NON RICORDO MALE LUI HA SCRITTO, PROPRIO ANGOTTI CHE SONO TUTTI MAFIOSI IN QUESTA AZIENDA (KSM) DI STARE ATTENTO… M: a, a lui non gli hanno fatto nulla e tu sei stato licenziato… T: DUE VOLTE, VERO, MI HANNO TROVATO A DORMIRE, DORMIRE SONNECCHIARE, alle sei del mattino, già erano entrati quelli delle pulizie, li ho salutati, ero dentro il furgone blindato, dodici ore, un furgone blindato senza riscaldamento alla Spizio in inverno per dodici ore consecutive, per nove giorni senza farmi riposare perché avevano problemi a far riposare le guardie, alle 6.30 ho chiuso di nuovo gli occhi, smontavo alle 8,00 e arrivano loro, mi hanno contestato la prima, la seconda, .infatti gli ho detto: non siete mai venuti in un anno e ora in dieci giorni, nove giorni siete venuti…eh, indegni, allora tu hai letto le miei critiche, che tu scavalcavi, ENTRAVI ABBUSIVAMENTE NEI POSTI. N.B(QUESTE PERSONE CON ABUSO, AZIONI VILI E COPERTURA AZIENDALE, FACEVANO DEI BLITZ, SCAVALCANDO IN MOLTI POSTI DOVE I COLLEGHI DI NOTTE PIANTONAVANO, IN MODO SILENZIOSO, PER FREGARLI E FARLI LICENZIARE, HANNO FATTO UNA MATTANZA, ERANO SICURI LORO..FORSE… INFATTI, PER QUESTE SITUAZIONI SONO STATI DENUNCIATI… (SARA’ STRANO, SONO PASSATI ANNI, MA TUTT’ORA CONTINUANO A LAVORARE ndr)… G: a che ora sono venuti la? … e il Pipitone che ti ha detto?… T: mi hanno detto devo parlare con te, glielo avevo detto ad Angotti, ti dico una cosa… sempre il Pipitone, non devi fare nessuna denuncia in Procura per il momento, STIAMO CERCANDO DI AIUTARTI… io infatti gli ho risposto: ma come prima tutti mi avete CROCIFISSO… e lui il Pipitone mi ha detto, tu fai l’impugnativa del licenziamento, poi in un momento di rabbia gli ho risposto che avrei pensato per tutti visto quello che mi avevano fatto, e gli dissi al Garufo: anche per te ce n’è, ti porto a testimoniare quando io mi lamentavo con te visto che eri responsabile dei mezzi, e ti dicevo che in questo furgone mi stavo ammazzando la vita, in questo furgone era una cella frigorifera per stare fermo tutta la notte, POI ALL’IMPROVVISO TUTTO NERVOSO IL PIPITONE MI FA: COMUNQUE TI DICO UNA COSA, QUELLO CHE TU HAI SCRITTO, LI HA PORTATI IL CAPITANO MARINO ALL’AVVOCATO BASILE…CI SONO RIMASTO, E GLI HO DETTO SEI RESPONSABILE DI QUANTO MI STAI DICENDO?… G: questo chi te l’ha detto?… T: il Pipitone davanti a Garufo, io l’indomani non vado da Marino, ma da suo compare, Fiumefreddo, dicendogli che suo compare Marino era un meschino… M: chi è Fiumefreddo?… G: QUELLO CHE ERA CON LUI QUANDO GLI HANNO FATTO LE DUE RAPINE… T: bel tipo Marino, bello vero, complimenti, al Marino complimenti….e gli ho raccontato il fatto, e sapendo il Fiumefreddo che sa che io so chi è il Marino, gli ho detto: ma come mai adesso è diventato sbirro?… M: lo sanno tutti chi è Marino… T: il Fiumefreddo ha chiamato il Marino e lui l’indomani mi ha ricevuto cercando scuse… M: come sempre… T: io mi sto umiliando, io non ho altre entrate, come alcuni che hanno case, ville; palazzi, eccetera, NE SO DI COSE, CHE POTREI FARLA CHIUDERE MEZZA METRONOTTE (KSM NDR)… M: mentre lavoravo mi hanno convocato per fare delle cose, com’è che il graduato?… lo sanno tutti… T: io, no… M: sei l’unico che non lo sa, Filippo Basile mi disse che io dovevo fotografare i colleghi che rubavano il carburante dalle moto di servizio, e io gli risposi di no! lui, Filippo: come no?… allora, sempre il Filippo rivolgendosi al…. gli disse: ma lei non mi aveva detto che MATTIOLO avrebbe collaborato? E il … MI DICE: MA COME COMPARE, IO TI PORTO DAL dottor Filippo e tu dici no. IO NON FACCIO QUESTE COSE, SE TU VUOI FARTI ROMPERE LA FACCIA DAI COLLEGHI FALLO, IO MI DISSOCIO… COSI’ IL FILIPPO MI DISSE CHE ME L’AVREBBE FATTO PAGARE… CONVOCARONO UN’ALTRO INDEGNO, TALE BAIAMONTE SALVATORE CHE FECE IL BOOK FOTOGRAFICO, PERO’ DEVO DIRE CHE HO SBAGLIATO A NON FARE QUESTO SERVIZIO, PERCHE’ SE SAPEVO CHE QUESTI COLLEGHI MI AVREBBERO FATTO LE SCARPE LI AVREI FOTOGRAFATI VOLENTIERI… POI, SCALAVINO PAOLO MI RACCONTO’ CHE FU CHIAMATO DAL CAPITANO MARINO PER FREGARMI FACENDOMI DELLE FOTO E LUI SI RIFIUTÒ, MA IL MARINO INSISTENDO GLI RIFERÌ CHE IL FILIPPO BASILE LO AVREBBE PREMIATO CON I GRADI, MA LO SCALAVINO RIFIUTÒ E IL MARINO AL SOLITO SUO, CON ATTEGGIAMENTO TIPICO MAFIOSO GLI DISSE: AMUNI, ANDIAMO, DAI FALLO… COSI’ FECE FARE IL LAVORO A tale Sganga, ma non mi hanno mai contestato nulla, ecco perché mi convocano a dicembre 2011 per dirmi che io lavoravo in un altro posto, cosa non vera in quanto attività di un componente della mia famiglia, che tra l’altro loro sapevano, con me c’era il SEGR. REG. UIL PIETRO LA TORRE, CHE NON FECE NULLA… QUESTO VENDUTO, COMPLICANDO ANCORA DI PIU’ LA MIA SITUAZIONE… POI NELLE LETTERE MI DICEVANO, CHE VISTO CHE LA MIA RISPOSTA NON ERA BUONA, venivo licenziato, in un altra lettera di consegnare tutto quello che avevo in dotazione e, il collega preposto al ritiro tale Mario Angelica, mi diceva che dovevo consegnargli a lui il porto d’armi, cosa che non facevo visto che non è un agente di P.G. e che l’avrei dato io al commissariato di appartenenza… andando al commissariato mi dicevano che il giorno prima avevano la lettera del rinnovo e l’indomani gli arrivò la lettera di licenziamento, cosa strana mi riferirono gli agenti di P.S… G: certo quell’amico ha le amicizie in Questura… T: HANNO TUTTI PAURA I COLLEGHI IO HO SONDATO… G: QUANTI SONO QUESTI DI MARINO?… M: LO SANNO TUTTI, LE AMICIZIE DI MARINO… LO SANNO TUTTI… T: IO LO SO, RAPINATORI DI UNA ZONA DI BALLARO’, CHE CERCAVANO DI TOCCARMI IL POLSO, MA CON ME NON CI USCIVANO NIENTE, MI DISSERO’ CHE IL MARINO ERA COMPLICE DI RAPINE… M: SOLO UNA? PIU’ DI UNA… G: MARCELLO FAVA COMANDAVA LA BALLARO’… T: TI RICORDI AL NAPOLETNO VIVIANO?… QUESTO MI DISSE CHE GLI FECE FARE LA RAPINA ALL’ESATTORIA!
FINE
U PAESANU
Nel marzo 2012, recatomi in ufficio KSM per ritirare delle chiavi per aprire un sito, trovavo le porte aperte della suddetta struttura. Insospettitomi entravo all’interno con cautela e in una delle stanze sentivo questa discussione, cercavo di uscire senza fare rumore, ma venivo scoperto e minacciato dai due di morte compresa la mia famiglia, se avessi parlato con qualcuno di quello che avevo sentito. Queste notizie scritte a marzo 2012, furono date a maggio 2012 al mio ex legale, che le riferì a personaggi della Magistratura Palermitana. Dopo un mese uscì sui giornali la fuga di notizie tra l’ex Procuratore Messineo, che avvisa il Maiolini d’essere indagato dalla Guardia di Finanza. Notizia che i signori sotto elencati sapevano da mesi.
(Pseudonimo “U paesano”). Si vanta di amicizie nell’ambito forze di polizia che dirò a chi di competenza. E’ parente di una delle famiglie mafiose, ai Corleonesi di Totò Riina. Cammina con una paletta di segnalazione con il relativo marchio ufficiale della Repubblica Italiana e una radio-scanner che capta tutte le frequenze delle forze dell’ordine, (“Braccio di ferro”). Oltre a fare la guardia giurata, porta lo yacht all’avv. Rosario Basile, dove parla con il (pseudonimo “U Paesanu”) di incontri con pezzi da novanta al largo delle coste palermitane di cui lui sarebbe diventato anche amico riferendosi ai Galatolo dell’Acquasanta, dove ha anche detto che questa imbarcazione non risulta ai Basile come la stragrande parte dei beni, in quanto hanno avuto una soffiata che qualcuno infiltrato come guardia giurata, passerebbe informazioni utili alle forze dell’ordine, in particolare alla GDF che gli sta di sopra ed anche sulle azioni societarie che l’Avv. Basile ha della Banca Nuova in ragione della forte amicizia che lo lega al Maiolini, tanto è vero che la maggior parte delle somme di denaro custodite nei caveau della KSM vengono smistate per il tramite della società controllata Saetta Trasporti collegata con la stessa KSM per i vari Istituti di Credito Banca Nuova presenti in città; di conseguenza egli intesta la maggior parte dei beni a dei prestanome e se riuscissero a sapere chi sono li ammazzerebbero, proprio per questo fatto ne sono testimone, accaduto in una mattinata.