A 60 anni Paolo Perasso, quando non cura i pazienti, prepara imprese aeree, si butta con il bungee jumping o plana con il deltaplano: “Il mio sogno nel cassetto? Pilotare aerei civili”
GINO FORTUNATO
NOVI LIGURE
Un dottore con la passione per il volo. Paolo Perasso, noto medico di famiglia di Novi, si trova a suo agio anche ai comandi dei Piper, con il paracadutismo, il bungee jumping e l’insegnamento aeronautico. Hobby insoliti e anche rischiosi per un medico dall’atteggiamento compassato e metodico.
Mai si direbbe che dietro l’aspetto pacato, occhiali da intellettuale e valigetta sempre presente, possa celarsi un animo da novello Icaro, pronto a sfide nel cielo. Una temerarietà che lo ha portato a compiere il giro d’Italia in deltaplano a motore insieme al fratello Roberto, medico dentista, compiere spedizioni mediterranee su ultraleggeri e a progettare altri traguardi.
«Credo di avere il volo nel Dna – racconta Perasso – poiché fin da bambino il mio desiderio è stato quello di volare. In seguito ho trasmesso questa passione a mio fratello, ma mai avrei pensato di raggiungere certi risultati che sono arrivati nel corso degli anni, direi in maniera naturale.
Cominciai a volare agli inizi del 1988, a poco più di 30 anni, con un deltaplano a motore e da allora non mi sono più fermato. Alla fine dello stesso anno conseguii il primo brevetto da istruttore. Ho svolto l’incarico di istruttore a Mezzana Bigli dal ’90 fino al 2007. Poi ottenni il brevetto dall’Aviazione generale all’aeroporto di Genova come “Ground instructor” (“istruttore di terra”) per il settore di “Medicina aeronautica”, una delle materie fondamentali per ottenere il brevetto di volo. Proprio la settimana scorsa ho seguito gli esami degli ultimi allievi».
Oltre che aviatore il medico novese è anche paracadutista e praticante di bungee jumping. «Adesso preferisco pilotare il Piper – prosegue -. Per la precisione un PA 28. Ho compiuto numerosi raid da Genova all’isola d’Elba e da Genova a Venezia. L’avventura che forse mi ha gratificato maggiormente è stato il giro d’Italia, isole escluse, che feci nel ’98 insieme a mio fratello, rotta Mugello – Orbetello. Ciascuno ovviamente con il proprio deltaplano.
Durò 10 giorni. Ma ricordo con piacere, questa volta in solitaria, il raid compiuto da Alessandria a Malta sul Piper e, naturalmente, il primo raid in deltaplano da Novi alle foci del Po. Si volava su deltaplani che viaggiavano a 50 chilometri orari. Ci approvvigionavamo negli autogrill, dopo essere planati sui vicini campi di grano. La gente ci guardava come fossimo marziani. No, non rovinavamo i campi, poiché di solito questi raid si organizzano al termine delle mietiture proprio per evitare inconvenienti con i contadini».
«Cosa vorrei fare ancora? Mi piacerebbe ottenere il brevetto di istruttore di aereo civile ma per motivi anagrafici, ho 60 anni, sarà molto difficile – dice Perasso -. Mi consolerò presto organizzando in solitaria un raid sull’Europa con il Piper».
Fonte:www.lastampa.it/