BELLEGRA: La grotta dell’arco.
Le grotte più lunghe del Pianeta si trovano negli STATI UNITI, 563.500 metri, è la prima nel mondo, seguita da Optimisticheskaja (Ucraina) 208.000 metri e da Holloch (Helvetica) 182.540m; la grotta più lunga italiana, e nel contempo la 32^ nel mondo, si trova nelle Alpi Apuane, in Toscana ed è denominata: Complesso del Corchia (Fighiera-Corchia) con una lunghezza di 52.300m.
La grotta più lunga del Lazio, è la “Grotta degli Urli, in Guarcino (FR) è lunga infatti 3620m, seguita dalla Grotta di Pastena (FR) 3427m, ma nella provincia di Roma la più lunga è quella dell’ “Inghiottitoio di Campo di Caccia” in Gorga (RM), al 14° posto vi è invece la splendida Grotta dell’Arco di Bellegra (RM). La denominazione dell’Arco, è scaturita dal fatto che dopo trenta metri dalla sua entrata, si trova un naturale arco di pietra. Anche questa grotta, come la maggior parte di quelle dei Monti Simbruini, si caratterizza da marcati fenomeni carsici. Le Cese vistosi fenomeni carsici, disegnano la straordinaria bellezza di questo luogo sotterraneo. Caratteristica è una depressione carsica, la valle del Pantano dove, fino al inizio del 900′, esisteva un lago, prosciugato nel 1911 per utilizzazione agricola. Da questo piccolo bacino e da un suo emissario sotterraneo si è originato un fenomeno di carsismo naturale “le Grotte dell’Arco”, lunghe, abbiamo detto 1216 m. Sembra che queste grotte siano le uniche della Provincia di Roma ad essere percorribili, e sono facilmente raggiungibili, poiché ultimamente è stato possibile pavimentare una strada rurale che ci conduce all’ingresso. Nell’entrare in queste grotte il panorama suggestivo offre una ricchezza di stalattiti, stalagmiti, inghiottitoi, camere e per l’osservazione della fauna di grotta in particolare chirotteri, anfibi e ancora micro e mesofauna tipica di tale strutture. Lo sviluppo della grotta è soprattutto in lunghezza piuttosto che in profondità consentendo un accesso relativamente agevole. Qualche anno fa anche troup della RAI hanno messo in evidenza questa bellezza naturale tra le più interessanti del Lazio.
G. De Santis