Catania (Sicilia) 22 gennaio 2016

Il Movimento Sociale FT aderisce al “Family Day”

IL MSFT ADERISCE AL FAMILY DAY E PERTANTO SI INVITANO TUTTI GLI ADERENTI A PARTECIPARE-SENZA BANDIERE DI PARTITO-
ALLE MANIFESTAZIONI INDETTE SUL TERRITORIO DI RESIDENZA.

La dichiarazione del Segretario Nazionale Attilio Carelli

“ Il ddl Cirinnà scardina il matrimonio e quindi la famiglia. La cosiddetta “stepchild adoption” prevista dal disegno di legge Cirinnà sulle unioni civili consente sei combinazioni attraverso le quali le coppie omosessuali potranno procurarsi e adottare un bambino.
Il Problema, non è solo giuridico ma psicologico e morale,
«Una vera presa in giro del sentimento degli italiani che, anche nelle statistiche più recenti, dichiarano che i bambini non si toccano nel loro diritto ad avere una madre ed un padre
Basti pensare alle centinaia di milioni di euro indirizzati alle unioni civili piuttosto che al milione e mezzo di famiglie italiane che vivono sotto la soglia di povertà!».

Tutto questo avverrebbe senza tener conto del diritto di un bambino a crescere con la presenza e la necessaria bipolarità sessuale del padre e della madre.
Ma vediamo in realtà quali sono i problemi che a nostro avviso sono contenuti nel ddl:
a) la sovrapposizione, contenuta nel ddl, del regime matrimoniale a quello delle unioni civili, la cui sostanza fa parlare a pieno titolo di “matrimonio” fra persone dello stesso sesso;
b) il danno per il bambino derivante dall’adozione same sex, con la eliminazione di una delle figure di genitore e la duplicazione dell’altra;
c) la circostanza che si giungerebbe direttamente alla legittimazione dell’utero in affitto.
Col pretesto di ampliare il novero dei “diritti”, in realtà l’approvazione del ddl moltiplicherebbe mortificazione e danni, anzitutto alle donne e ai bambini.
Tenendo conto che l’art..29 della nostra Costituzione afferma:
“la famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società», e come tale «ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato”;
Mentre l’art.16, terzo comma, della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo afferma:
“la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo ed una donna rappresenta l’istituzione naturale aperta alla trasmissione della vita”.
NOI condividiamo quanto affermato dai “Giuristi per la Vita”:
– che la famiglia, quale società naturale fondata sul matrimonio tra un uomo ed una donna, rappresenta un dato pregiuridico e prepolitico, in quanto viene ontologicamente e cronologicamente prima dello stato e di qualsiasi altra comunità, e possiede diritti propri, che sono inalienabili;
– che la famiglia costituisce, più ancora di un mero nucleo giuridico, sociale ed economico, una comunità di affetti e di solidarietà in grado di insegnare e trasmettere valori culturali, etici, sociali, spirituali e religiosi, essenziali per lo sviluppo e il benessere dei propri membri e della società, nonché il luogo dove diverse generazioni si incontrano e si aiutano vicendevolmente a crescere nella sapienza umana e ad armonizzare i diritti degli individui con le altre istanze della vita sociale;
– che la famiglia ha diritto a non essere contraddetta e danneggiata nel suo compito educativo da un’azione suggestiva ed erosiva dei mezzi di comunicazione, ed ha il diritto ad essere adeguatamente protetta, specialmente per quanto riguarda i suoi membri più giovani, dagli effetti negativi e dagli abusi dei mass media;
– che i genitori hanno il diritto di educare i propri figli in conformità alle loro convinzioni morali e religiose, e che ad essi deve essere garantita non solo la possibilità di scegliere liberamente scuole o altri mezzi necessari per tale educazione, ma anche quella di far frequentare ai propri figli scuole che siano in armonia con le loro convinzioni morali e religiose, con particolare riguardo all’educazione sessuale;
– che le competenti autorità devono provvedere allo stanziamento di pubblici sussidi al fine di garantire ai genitori un’effettiva libertà nella scelta della scuola per i propri figli, senza essere costretti a sostenere, direttamente o indirettamente, spese supplementari, che impediscano o limitino tale libertà;
Pertanto ci opponiamo con fermezza a qualunque tentativo di introdurre nell’ordinamento giuridico disposizioni normative tali da alterare la stessa struttura della famiglia, e a violare i diritti alla libertà di opinione e di credo religioso, garantiti e tutelati dagli articoli 21 e 19 della nostra Costituzione.”